La rivoluzione ecologica, il pensiero libertario di Murray Bookchin + buffet e mostra manifesti
Bentornata Umanità Nova!
Dopo la (troppo lunga) pausa estiva, Umanità Nova torna a uscire.
La trovate come sempre ogni giovedì in via del bosco dalle 18 alle 20 o durante le altre aperture.
Mercoledì 28 due appuntamenti importanti!
Sosteniamo lo SMARZA PRIDE!

h 15.30, piazza Goldoni – warm up
h 17.00, piazza Goldoni – partenza corteo
h 22.00, molo F.lli Bandiera (parcheggio Pedocin) – after party
queer che abitano la città di Trieste.
Chi l’ha animata finora, l’ha fatto portando con sé esperienze individuali e collettive differenti tra loro, ma legate assieme dall’appartenenza alla galassia di persone in conflitto con la norma cis-
eteropatriarcale.
SMARZA esiste, soprattutto, a partire dalla necessità di smarcarsi dall’immagine rassicurante e
patinata delle identità frocie, quella venduta un tanto al chilo a companies e istituzioni, barattata
per ottenere qualche concessione di facciata, mentre il mondo attorno a noi (e noi, assieme al
mondo) cola a picco; è queer, indecorosa, spesso impresentabile: è smarza, insomma.
SMARZA sarà, però, anche il Pride del 17 settembre: una giornata in cui balleremo, lotteremo
e ci riapproprieremo dello spazio pubblico da cui siamo quotidianamente esclusə.
Senza nessuna pretesa di esaurire il discorso attorno a noi o di rappresentare nessunə, ma – al
contrario – nella piena consapevolezza di essere una parte non autosufficiente della complessità
che ci circonda.
https://drive.google.com/…/1VH8lf…/view…
Nuovo appuntamento con il Non-mercatino del Gas Pacha
Smarza Art Party
Domenica 4 settembre ore 15:00 – Dateci il nome, vogliamo entrare, facciamoli uscire.
Segnaliamo questa importante iniziativa domani 4 settembre alle 15.00 davanti al CPR di Gradisca d’Isonzo.
Un altro morto al CPR.
Dateci il nome, vogliamo entrare, facciamoli uscire.
C’è bisogno di una grandissima presenza solidale domenica 4 settembre alle 15:00 davanti al CPR di Gradisca. Chiediamo massima diffusione e una reale presa di responsabilità a tutt*. Di fronte alle parole indecenti della garante, di fronte all’inerzia delle istituzioni in seguito a quest’ennesima morte, questa volta pretendiamo di entrare. Vogliamo vedere con i nostri occhi quel centro di morte. Vogliamo sapere, perché nessun altro – garanti, associazioni, istituzioni – ha voluto rompere quel muro infame. Pretendiamo l’ingresso di una DELEGAZIONE CITTADINA NEL CPR, e per farlo dobbiamo essere in molt*. Il centro è in rivolta. Le persone detenute ci chiedono a gran voce che ci siano parlamentari e giornalisti. Facciamo un appello a tutt* di mobilitarsi ed esserci. Esigiamo che quelle mura crollino, finendo di produrre discriminazione, violenza e morte.
NO SILENZIO E OMERTÀ.
FREEDOM, HURRIYA, LIBERTÀ
Per un nuovo manifesto anarchico contro la guerra
In questi mesi in cui il dramma della guerra è sempre più portato all’attenzione internazionale dalla crisi in Ucraina, ritorna prepotentemente di attualità il tema dell’antimilitarismo anarchico. Vediamo che da alcuni singoli e gruppi che si dichiarano antiautoritari, libertari o anarchici giunge già da prima dell’invasione russa dell’Ucraina una forte critica al nostro tradizionale antimilitarismo. Abbiamo letto attentamente tali posizioni in questi mesi, riteniamo oggi di dover chiarire il nostro punto di vista.
Il nostro pensiero va dapprima alle nostre compagne e ai nostri compagni che più di un secolo fa, di fronte al dramma della Prima Guerra Mondiale, sentirono la necessità di affermare che: “Dobbiamo dichiarare ai soldati di tutti i Paesi, che credono di stare combattendo per libertà e giustizia, che il loro eroismo e il loro valore non serviranno che a perpetuare l’odio, la tirannia e la miseria” (International Anarchist Manifesto against the War, 1915). Come Goldman, Berkman, Malatesta, Schapiro e gli altri, crediamo alla necessità che la voce internazionalista e solidarista dell’anarchismo e dei suoi principi di sorellanza e fratellanza universale torni a parlare a tutte e a tutti, a maggior ragione in un mondo sempre più frammentato in odi nazionali, etnici e identitari.
La guerra è all’origine dell’ordinamento attuale della società, fondato su rapporti di dominio, sfruttamento e oppressione. Questo è un punto fermo per la FAI, presente nel Programma Anarchico che è il riferimento teorico della nostra Federazione: “Non comprendendo i vantaggi che potevano venire a tutti dalla cooperazione e dalla solidarietà, vedendo in ogni altra persona un concorrente ed un nemico, una parte dell’umanità ha cercato di accaparrare, a danno dell’altra, la più grande quantità di godimenti possibili. Data la lotta, naturalmente i più forti, o i più fortunati, dovevano vincere ed in vario modo sottoporre ed opprimere i vinti.”