MERCOLEDI’ 4 APRILE h.17.30 p.Borsa
Scendiamo in piazza in solidarietà con le compagne di Marielle Franco, consigliera comunale, attivista nera lesbica brasiliana uccisa a Rio de Janeiro il mese scorso, e con le compagne di María Guadalupe Hernández Flores (Kleo), militante lesbica femminista, assassinata nella provincia di Guanajuato in Messico.
Scendiamo in piazza per ricordare e rivivere le loro lotte, quelle di due donne che militavano quotidianamente contro la barbarie del patriarcato, dello sfruttamento e dell’oppressione. E lo facciamo con la gioia dello stare insieme, che è la gioia del lottare insieme contro tutti gli oppressori.
Ci saranno letture e musica della banda Banda Berimbau, gruppo di perscussioni brasiliane di Trieste!
Qui la storia di Marielle: https://nonunadimeno.wordpress.com/2018/03/15/a-marielle-franco-non-un-passo-indietro-non-una-di-meno/
Qui la storia di Kleo: https://www.dinamopress.it/news/messico-assassinata-attivista-femminista-lesbica/
Non un passo indetro, NON UNA DI MENO!
Petek, 23. marec, Ul. del Bosco 52a
Solidarnost brez meja
Srečanje s Kolektivom Argo, Izola (Slo)
http://www.umanitanova.org/2018/02/21/campagna-antimilitarista/
http://www.umanitanova.org/2018/01/17/parte-la-guerra-dafrica-truppe-in-libia-niger-e-tunisia/
MERCOLEDI’ 14 marzo h.17.30 p.Cavana
Afrin, cantone ovest della Rojava nel nord della Siria è quasi circondata dall’esercito turco appoggiato dalle milizie jihadiste. Cinque chilometri e verrà messa sotto assedio dall’esercito turco. Due sono i chilometri che separano l’esercito dalla periferia della città.
Se Afrin sarà posta sotto assedio, sarà un massacro di civili: un milione e mezzo di persone vivono ad Afrin e si stanno preparando alla battaglia più dura.
Un’assedio che durerà settimane, in cui i nostri amici e fratelli resisteranno per salvare una rivoluzione che non può essere lasciata in mano al nemico.
Partiremo da piazza Cavana per raggiungere in piazza Unità il consolato onorario della Turchia.
Scendiamo in piazza!
Coordinamento Kurdistan-Trieste
Per aggiornamenti:
https://www.retekurdistan.it/2018/03/11/fermiamo-la-pulizia-etnica-della-turchia-contro-la-citta-curda-di-afrin-ora/
Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sarà sciopero femminista perchè pretendiamo una trasformazione radicale della società: scioperiamo contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Martedì 6 marzo alle 18.30 in via del Bosco 52a
Sciopero: astensione collettiva dal lavoro da parte di dipendenti, a tutela dei propri interessi.
Sciopero selvaggio: sciopero attuato senza preavviso in modi e tempi imprevedibili, per provocare il maggior danno possibile alla produzione e il maggior disagio all’utenza.
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Continuano i martedì dedicati all’approfondimento del lavoro precario nell’ambito della campagna “ÈSfruttamento!”, per costruire un patrimonio di analisi collettiva dal quale partire nella riorganizzazione delle lotte.
Questo martedì, insieme a Non una di meno – Trieste, parleremo dello sciopero femminista.
Anche questo 8 marzo la marea femminista Non Una Di Meno ha organizzato uno sciopero di ventiquattro ore che coinvolgerà ogni settore del lavoro femminile, dal lavoro riproduttivo al lavoro precario, passando anche per i luoghi d’istruzione. Contro la violenza economica e le discriminazioni, contro la precarietà che fa da sfondo ad ogni situazione, il nostro grido arriverà anche da Trieste perché anche questo #èsfruttamento.
Ma che cos’è il lavoro riproduttivo? Come possono la teoria e le lotte femministe sul lavoro riproduttivo aiutarci a riflettere sul lavoro precario nel quale siamo oggi tutt* intrappolat*? È magari possibile pensare a un reddito di autodeterminazione per liberarci dalla trappola?
Ne parleremo martedì 6 marzo dalle ore 18.30 al Circolo anarchico Germinal, in via del Bosco 52a, con:
* Beatrice Busi – università Ca’ Foscari e CRAAAZI, centro di Ricerca e Archivio Autonomo transfemminista queer “Alessandro Zijno”
* Polona Drobnič – militante femminista di Iskra, organizzazione studentesca di Ljubljana
*** segue aperitivo di autofinanziamento ***