Anche quest’anno un gruppo di compagni e compagne del movimento di aree diverse si è recato in via Giulia 39 per ricordare l’omicidio di Pietro Greco detto “Pedro” militante comunista dell’autonomia ucciso dalla polizia nel 1985.
Anche quest’anno un gruppo di compagni e compagne del movimento di aree diverse si è recato in via Giulia 39 per ricordare l’omicidio di Pietro Greco detto “Pedro” militante comunista dell’autonomia ucciso dalla polizia nel 1985.
La Libia è stata colonia italiana dal 1911 alla Seconda guerra mondiale: un territorio che ha resistito ininterrottamente al tentativo di penetrazione e soggiogamento dei colonialisti liberali e poi fascisti. Oggi è il punto di convergenza delle rotte migratorie africane ed è anche la terra più ricca di petrolio (38% del petrolio africano) e più politicamente instabile dell’Africa mediterranea. Capire cosa succede lì è fondamentale per affrontare il discorso migratorio da un punto di vista strutturale e anti-retorico.
In questo incontro, ricostruiremo la storia della «cooperazione» tra Italia e Libia nel contrasto dei movimenti migratori irregolari (ad es., attraverso la cessione di mezzi di pattugliamento, la costruzione di lager detentivi e il progetto della costruzione di un muro alla frontiera meridionale), ripercorrendo tutti gli accordi ufficiali, non ufficializzati e segreti firmati a partire dal 2003. Faremo una mappatura delle aziende italiane presenti sul territorio libico, che muovono miliardi di dollari con l’estrazione del petrolio e del gas e con la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, e parleremo in particolare del ruolo geopolitico dell’ENI. Racconteremo come le stesse milizie che presidiano i pozzi petroliferi e che si sono arricchite per mesi con il «traffico illegale» di persone siano ora pagate dall’Italia per impedirlo.
Prossime assemblee LUNEDI’ 25 febbraio e LUNEDI’ 4 marzo h.20.30 presso il Germinal in via del bosco 52a
A pochi giorni dagli arresti a Torino e dallo sgombero dell’Asilo occupato, una nuova operazione repressiva contro il movimento anarchico si è svolta fra Trento e Rovereto: 7 arresti e una 30ina di indagati.
Come sempre, il principale reato contestato è quello del 270bis (associazione sovversiva), creatura giuridica nata negli anni settanta per colpire le lotte sociali e l’insorgenza diffusa di quegli anni. Poco importa che, nella stragrande maggioranza dei casi, le accuse vengano poi smontate nei tribunali, quel che conta è sbattere i compagni e le compagne in galera per anni e costruire il terrore mediatico per raccattare consensi nell’opinione pubblica.
Anche in questo caso, in pieno stile “sbatti il mostro in prima pagina”, azioni di sabotaggio politico e danneggiamento economico vengono presentate con i classici toni allarmistici della “minaccia terroristica”.
Ma una reale “minaccia terroristica” è quella che si pone come obbiettivo il terrore generalizzato, l’attacco indiscriminato a persone “a caso”. Nulla di più distante di quanto viene imputato oggi ai compagni e alle compagne trentin*
La violenza riempie e struttura il nostro orizzonte, al punto che spesso nemmeno riusciamo a percepirla davvero come tale. Ma la conosciamo e ne abbiamo esperienza. E’ quella che vediamo tutti i giorni messa in campo dagli apparati statali, dai governi e dai padroni: lavori sottopagati e precari, persone fragili marginalizzate e respinte, migranti morti in mare e lager in Libia, Grecia e Turchia, persone sfrattate e buttate in mezzo alla strada, interventi militari in giro per il mondo, sgomberi degli spazi sociali, aggressioni della polizia contro i picchetti di lavoratori e lavoratrici in lotta…
L’anarchismo, nelle sue multiformi realtà e correnti, mira alla creazione di una società basata sulla solidarietà e l’eguaglianza contro ogni forma di sfruttamento, di privilegio, di disuguaglianza di classe, genere, provenienza geografica o colore della pelle. Le anarchiche e gli anarchici lottano per un mondo di libere ed eguali senza stati, senza confini, senza padroni.
Libertà per tutti i compagni e le compagne in prigione!
Gruppo Anarchico Germinal
Sabato 2 marzo dalle 15 si terrà un presidio solidale di fronte al carcere di Tolmezzo, dove sono detenuti due dei sette arrestat*, indetto dall’Assemblea contro il carcere e la repressione di Udine.
Dopo la buona riuscita del presidio nonostante il freddo ci si ritrova per continuare la lotta:
MARTEDI’ 26 h.20 presso il germinal in via del bosco 52s
La rotta balcanica si fa sempre più pericolosa: i respingimenti il-legali sono una prassi quotidiana messa in atto tramite il coordinamento delle polizie bosniaca, serba, croata, slovena e alle volte italiana.
Nel 2016, l’Unione Europea ha firmato un accordo con la Turchia con il quale esternalizza alla dittatura di Erdoğan la responsabilità di fermare con tutti i mezzi le persone che tentano di raggiungere l’UE attraverso la rotta balcanica; in più, l’accordo dichiara la Turchia “Paese terzo sicuro” e quindi permette il respingimento delle persone dalla Grecia alla Turchia, in cambio di >3 miliardi di finanziamenti europei.
Nonostante l’accordo, e nonostante migliaia di persone siano bloccate in Turchia e sulle isole greche, la rotta balcanica è aperta e migliaia di persone si muovono ogni giorno. Oggi, migliaia di persone sono bloccate in Bosnia e Serbia e da lì tentano continuamente di attraversare i confini, a piedi o con altri mezzi.
Ogni giorno l’UE respinge le persone in transito ai suoi confini. La Croazia – che entrerà nell’area Schengen nel 2020 – riceve continuamente finanziamenti dall’UE (ad oggi, > 6 milioni di euro) per deportare le persone migranti in Bosnia e Serbia.
Domenica 17 febbraio un gruppo di compagni e compagne del Gruppo Anarchico Germinal e dell’Unione Sindacale Italiana (USI-CIT) ha deposto una corona sul monumento al cimitero di S.Anna che ricorda i lavoratori uccisi in piazza della Borsa a Trieste durante lo sciopero generale del 1902. Perchè la memoria è un ingranaggio collettivo.
Assemblea Nocpr-Nofrontiere
LUNEDI’ 18 h.20 al Germinal in via del bosco 52a
Assemblea di Nudm-Trieste verso Lottomarzo
MERCOLEDI’ 20 h.20.30 al Germinal in via del bosco 52a