
Ci siamo confrontati in modo articolato in questi giorni su cosa fare – vista l’ordinanza regionale che vieta qualsiasi manifestazione e incontro pubblico per via dell’allarme sul coronavirus – rispetto alla presentazione del 28 febbraio di “Stop al panico! Manuale di autodifesa dalla repressione” alla presenza degli autori dell’Associazione di mutuo soccorso di Bologna. A maggior ragione per i temi che volevamo affrontare: repressione e sicurezza.
Alla fine – con grande sofferenza – abbiamo deciso di rinviare l’iniziativa. Ci pare però importante spiegare le motivazioni di questa scelta.
In primis, le ragioni pragmatiche, legate alla tutela di tutte quelle persone che, se avessero deciso di partecipare, avrebbero rischiato di essere denunciate in base all’art.650 c.p. per “inosservanza agli ordini dell’autorità”, e quelle connesse alla salvaguardia dello spazio in cui si sarebbe dovuto svolgere l’incontro. Crediamo che un’iniziativa, per essere veramente partecipata, non possa essere sottoposta a un rischio simile, senza garantire al contempo la possibilità di un’informazione corretta e – dunque – di una libera scelta alle persone coinvolte (condizione, quest’ultima che non ci è parsa realizzabile alle condizioni attuali). Il Germinal, poi, è un luogo di movimento della città, attraversato e vissuto ogni giorno da tante realtà ed individualità diverse: non sappiamo, in questa situazione, quali avrebbero potuto essere le conseguenze sulla sua agibilità. Sappiamo, invece, dell’accresciuta volontà repressiva della questura locale, come dimostrano le tante vicende di repressione e criminalizzazione avvenute negli ultimi tempi.
Sono situazioni che affrontiamo da tempo e che segnaliamo non per vittimismo, ma perché ci aiutano a comprendere il contesto in cui viviamo. Ecco perché desideriamo aprire una riflessione più ampia su quello che sta accadendo, anche in vista di eventuali prolungamenti o inasprimenti di questo stato d’emergenza. Non sono nuove le misure securitarie che ci circondano, né le gestioni emergenziali di crisi o eventi straordinari: dovremo però fare i conti sempre più spesso con gli effetti quotidiani, di governo e controllo sociale, di questi provvedimenti.
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