Cpr di Gradisca, a tre mesi dalla morte di Vakhtang

Sono passati tre mesi dall’omicidio di Vakhtang all’interno del CPR, e sulla sua fine è calato il silenzio.

La procura di Gorizia ha aperto un’indagine per omicidio, i termini per il deposito dell’esito dell’autopsia sono scaduti da settimane. Eppure, nulla si sa sul risultato degli accertamenti e nel frattempo il corpo è stato rimpatriato.

Come abbiamo già detto, a pochi giorni dalla morte, la maggior parte dei detenuti testimoni del pestaggio mortale furono deportati nei loro Paesi d’origine e con una violenta operazione, definita “bonifica”, i telefoni dei reclusi furono sequestrati impedendo i contatti con l’esterno per molti giorni.

In seguito e con fretta, sono state rese pubbliche delle dichiarazioni rilasciate dai medici legali il giorno stesso dell’autopsia, che imputavano la morte a un edema polmonare, escludendo implicitamente il decesso a seguito del pestaggio. I risultati dell’autopsia, invece, non sono mai stati resi noti.

Evidente è il tentativo di “mettere sotto il tappeto” quanto avvenuto e far dimenticare Vakhtang e la morte in seguito a un pestaggio. Altrettanto chiara è l’operazione politica condotta per cercare di mettere a tacere chi lotta per lo smantellamento di questo lager.

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Qui un altro comunicato sulla Cooperativa EDECO

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COMUNICATO DALLA FABBRICA GRECA AUTOGESTITA VIO.ME

Riportiamo le ultime novità da questa realtà greca che da sempre sosteniamo diffondendo i loro saponi.

I vampiri del potere che agiscono nell’oscurità sono riusciti a trovare il momento giusto per staccare l’energia elettrica alla nostra fabbrica, alle 6 e mezza del mattino del 30/3/20. Avevano la gru pronta e con il supporto di due furgoni dell’antisommossa, il che sottintende un mandato politico, si sono comportati come i governi degli anni ’50, che giustiziavano i militanti nell’oscurità affinché la gente non reagisse. Denunciamo inoltre anche i “colleghi” della PPC (ΔΕΗ), la più grande società di energia elettrica in Grecia, che hanno collaborato in quanto esecutori.

Pretendiamo il riallaccio IMMEDIATO della corrente.

E ciò accade proprio nel bel mezzo del processo in atto con il Ministero del Lavoro per legalizzare del tutto la fabbrica. E anche se sanno che produciamo prodotti per l’igiene personale e della casa, che sono beni di prima necessità per la società.

Le lavoratrici e i lavoratori della Σ.Ε.ΒΙΟ.ΜΕ

http://www.viome.org/2020/04/ripristino-immediato-del-potere-su-viome.html

petizione online:

https://secure.avaaz.org/el/community_petitions/elliniki_kyvernisi_ypoyrgeio_energeias_dei_amesi_epanasyndesi_toy_reymatos_sti_viome/details/?fbclid=IwAR0EdExnsbJ_9xk00VdLMFVvkk960Zu4aqbJSEscnLXE94WO7L2bHGUuZq4

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Campagna #nonrestiamoinsilenzio

Di fronte all’impossibilità materiale di svolgere qualsiasi tipo di mobilitazione in strada e non volendo limitarci a diffondere materiali informativi tramite internet lanciamo questa proposta di campagna pubblica a cui chiunque può aderire.
L’idea è di esporre su tutti i nostri balconi o finestre striscioni o cartelli con slogan semplici di denuncia sulla situazione attuale.
Pensiamo che una (sicuramente non l’unica) delle denunce principali da fare in questo periodo sia la questione delle spese militari (non messe in discussione da nessuno, vedi ad esempio tutte le fabbriche di morte che restano aperte) di fronte all’evidente necessità di massicci investimenti nella sanità.
Per cui testi del tipo “no spese militari- sì cure e ospedali” oppure “meno militari più sanità”.
Ovviamente chiunque può sbizzarrirsi con la propria fantasia.
Le foto degli striscioni saranno caricate sui social tramite l’evento:

https://www.facebook.com/events/235179171220938/

Se non volete caricare le foto voi sull’evento e lo preferite potete inviarcele via messaggio in privato o inviarle a
gruppoanarchicogerminal@hotmail.com
e le pubblicheremo noi.

Gruppo Anarchico Germinal

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Contro la guerra, il fascismo, il nazionalismo e il razzismo. Solidarietà con rifugiati e immigrati

Siamo nel bel mezzo di un’enorme crisi umanitaria e di una crisi sociale senza precedenti, dal momento che la diffusione della pandemia globale sta rivelando nel modo più evidente la natura criminale dello Stato e
del capitalismo. 

 

Da un lato, la gran parte della società si trova ad
affrontare nuove e ancora più dure forme di sfruttamento e repressione.
Dall’altro lato, lo Stato sta difendendo il suo potere e l’accumulazione
di ricchezza nelle mani dei padroni, espandendo lo stato di emergenza e
privando la società delle risorse necessarie per far fronte a questo
disastro.

In questa condizione, migliaia di immigrati e rifugiati sono
ammassati in campi di concentramento in condizioni di vita terribili,
senza alcun mezzo disponibile per proteggersi dalla pandemia.
L’imposizione a queste persone dello stato di eccezione porta al loro
sterminio. È un crimine capitalista e di Stato.

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SCIOPERO DELLA FAME E CORONAVIRUS ALL’INTERNO DEL CPR DI GRADISCA

ATTENZIONE: VIDEO-TESTIMONIANZA CON CONTENUTI ESPLICITI. ECCO COSA SUCCEDE NEL CPR DI GRADISCA. CHIUDERE TUTTI I CPR SUBITO!

 

Ieri, giovedì 26 marzo 2020, proseguiva lo sciopero della fame all’interno del CPR di Gradisca.
I detenuti sono venuti a sapere del caso di coronavirus all’interno; molti sostengono di aver sentito dal personale che le persone infette sono due, e che uno di loro è rimasto assieme alle altre persone fino a ieri.
Ci dicono di non aver ricevuto alcun tipo di protezione, che sono spaventati e hanno paura che li stiano lasciando morire lì dentro; si dicono preoccupati per le loro compagne e famiglie lì fuori.
Ci hanno espresso anche la loro rabbia, perchè sanno che dovrebbero essere liberati ma che nessuno sta facendo niente, lasciandoli morire.

Ci hanno poi inviato i video che vi alleghiamo chiedendo di diffonderli per far sapere a tutte le persone cosa sono i CPR, e per chiedere di essere liberati da quel lager. I video, dalle immagini molto forti, riportano un detenuto in probabile crisi respiratoria o epilettica portato via da personale dotato di protezioni contro il virus , mentre tutt’attorno le persone detenute ne sono prive. Il video risale a ieri mattina. Ci dicono essere un ragazzo arrivato il giorno anteriore e rinchiuso in una cella da solo.

I detenuti ci chiedono di far circolare queste immagini e queste voci consci dei rischi che si assumono, confidando che la la diffusione di informazioni con l’esterno possa contribuire alla loro liberazione.

https://nofrontierefvg.noblogs.org/post/2020/03/27/attenzione-video-testimonianza-con-contenuti-espliciti/

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Solidarietà di quartiere

Questo testo può essere usato per fare solidarietà dal basso nel proprio condominio/quartiere (giriamo da Campo Libero)

 

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Appello ai cittadini

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Coronavirus ed emergenza: non ci dimentichiamo da quale parte della barricata siamo

Di fronte a questa crisi stato e capitale stanno mostrando, con un’evidenza mai raggiunta prima, tutti i propri enormi limiti e la loro strutturale incapacità di tenere conto delle necessità e della salute delle persone.

In Italia, le scelte politiche dei governi hanno costantemente tagliato la sanità pubblica (più che pubblica, statale). Parte delle poche risorse è stata dirottata verso la sanità privata, anche durante l’emergenza attuale. La contemporanea “regionalizzazione”, secondo un modello aziendalista-capitalista, ha poi reso questo servizio, che in teoria dovrebbe essere di carattere universale, fortemente differenziato tra regione e regione, tra regioni ricche e regioni povere.

I pazienti sono diventati clienti e le cure prestazioni d’opera monetizzate in un quadro generale di competizione e profitto.

Questa impostazione del servizio sanitario svela in questo momento drammatico il suo vero volto lasciandoci tutti in balìa della sua filosofia che non è certo quella della pietà umana e del riconoscimento dell’altro come un nostro simile bensì quella del calcolo delle esigenze materiali minime per il massimo profitto che si traducono ora nella carenza di strutture attrezzate, di personale assunto, di materiale di consumo nei magazzini.

Il risultato è che i sempre più risicati fondi e il sempre più ridotto personale, già sfruttato al limite nell’ordinario, non lasciano margini per le situazioni di emergenza. Salvo poi ammettere che i posti in terapia intensiva si stanno esaurendo, il personale scarseggia, i respiratori non ci sono e sarà necessario effettuare delle scelte su chi curare. E tutto questo quando lo Stato sborsa senza batter ciglio 70 milioni di euro al giorno per spese militari. Con i 70 milioni spesi in uno solo dei 366 giorni di quest’anno bisestile si potrebbero costruire ed attrezzare sei nuovi ospedali e resterebbe qualche spicciolo per mascherine, laboratori di analisi, tamponi per fare un vero screening. Un respiratore costa 4.000 mila euro: quindi si potrebbero comprare 17.500 respiratori al giorno, molti di più di quelli che servirebbero ora.

Abbiamo assistito in queste settimane a una totale cialtroneria del ceto politico nell’affrontare l’emergenza, con esponenti di tutte le aree che hanno affermato tutto e il contrario di tutto, invocando la chiusura e l’apertura a seconda di ciò che invocava l’avversario. Abbiamo visto il governo impugnare la chiusura delle scuole marchigiane salvo poi chiudere tutto il Paese pochi giorni dopo, abbiamo visto opportunismi ributtanti e ora assistiamo alla retorica del “ce la faremo”.
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Aggiornamenti dal CPR di Gradisca – 13.03.2020

Cosa succede durante l’emergenza Corona virus?

AGGIORNAMENTI DAI DETENUTI NEL CPR DI GRADISCA:

Oggi sono stati bruciati dei materassi nella zona verde del Cpr di Gradisca. Un giovane ragazzo marocchino si è tagliato tutto il corpo, chiedeva di essere rilasciato o deportato ma non trattenuto nel Cpr; il giudice, invece, gli ha comminato un ulteriore mese di permanenza, come sta continuando ad avvenire abitualmente da quando è nel Cpr.

I reclusi hanno paura del Corona virus. Ci raccontano di condizioni igieniche pessime: le stanze semi-fatiscenti non sono riscaldate; le lenzuola non vengono mai cambiate; un’impresa di pulizia viene a ritirare la spazzatura circa ogni due settimane, ma le pulizie non vengono fatte se non dai reclusi; i pasti arrivano da Padova, dove ha sede la cooperativa Edeco; gli psicofarmaci vengono distribuiti su richiesta.

Nella situazione emergenziale che si sta vivendo in questo momento, a quanto ci raccontano, nel CPR di Gradisca, stanno continuando a entrare persone nuove di origine prevalentemente srilankese o pakistana, a nessuno è stato fatto un tampone o alcun esame.

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https://nofrontierefvg.noblogs.org/post/2020/03/13/aggiornamenti-dal-cpr-13-03-2020/

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Sosteniamo l’ass. “Linea d’ombra”

Questo è un appello urgente dell’associazione Linea d’Ombra. Vi invitiamo a sottoscrivere e a sostenerli in ogni forma. Siamo al fianco di tutte quelle realtà che portano avanti dal basso solidarietà concreta ai migranti, ai senza casa e a tutte le fasce povere della popolazione. 

#BalkanRoute#TriesteSolidale

Non siamo eroi né velleitari. Siamo semplicemente solidali con chi, a differenza di coloro che possono stare in casa (#IOSTOINCASA ), non hanno invece una casa in cui stare. Sono i migranti che arrivano dalla rotta balcanica, abbandonati a sé stessi, senza cure nonostante le ferite spesso importanti dei loro corpi di dolore. Ferite che, se non curate, si infettano maggiormente, debilitano i loro organismi ridotti alla fame, rischiano di ammalarsi maggiormente. Dopo l’appello di ieri, oggi siamo riusciti come

Linea d’Ombra ODV

ad ottenere l’autorizzazione per entrare nella zona rossa davanti alla stazione di Trieste. Abbiamo distribuito cibo, le scarpe di

Doctors Without Borders India / Médecins Sans Frontières

, i pochi giubbotti taglia M che ci erano rimasti. Sappiamo benissimo che questa non è la soluzione. Rilanciamo l’appello affinché il Sindaco, Prefetto, Protezione civile di #Trieste adottino le misure idonee a tutelare queste persone #SenzaUnaCasa in cui stare, per il loro bene e quello dell’intera comunità

Abbiamo bisogno di voi. Da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno di giubbotti/piumini taglia M (non altre taglie), abbiamo bisogno di scarpe perchè quelle di MSF finiranno un pochi giorni, abbiamo bisogno di donazioni in denaro per comperare il materiale secondo i bisogni del momento. Aiutateci ad aiutare

Sosteneteci anche online al link:

paypal.me/lineadombra

o con bonifico intestato a Associazione

LINEA D’OMBRA ODV

BCC di Staranzano e Villesse

IBAN IT23V0887702202000000355222

causale: impegno solidale

 

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