Verso il 25 novembre
Corteo antimilitarista a Torino: via i mercanti d’armi!
Assemblea smarza
La prima parte sarà dedicata a una discussione su come confrontarci in assemblea e decidere assieme come vogliamo comunicare e organizzare le prossime iniziative.
Poi ci concentreremo sulla costruzione di un primo dicembre sierocoinvolto! Verso una giornata di lotta all’HIV e AIDS che possa essere un’occasione di controinformazione, critica e mobilitazione per una sanità più accessibile, consapevole, che metta al centro le soggettività al margine!
Assemblea di Non una di meno
4 novembre: CONTRO TUTTI GLI STATI, PER L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI
La manifestazione del 4 novembre, vuole essere un momento importante per riaffermare il carattere radicale, internazionalista e di classe del nostro antimilitarismo. Per questo riteniamo importante chiarire il nostro posizionamento su alcuni argomenti per noi fondamentali.
Condanniamo senza riserve la politica genocida dello Stato Israeliano, che in questi giorni si sta nuovamente dispiegando in tutta la sua ferocia contro la popolazione palestinese. La nostra piena solidarietà alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania, si accompagna ad una critica radicale ad Hamas e alle altre organizzazioni fondamentaliste religiose presenti in quei territori, che portano avanti un programma politico reazionario che costituisce uno degli ostacoli alla liberazione del proletariato dell’area. Siamo contro gli stati, tutti gli stati, perché crediamo che siano sempre fonte di oppressione, di sfruttamento e di privilegio di classe, e per questo crediamo che l’unica speranza per il medio oriente sia una soluzione federalista dal basso, come quella che, fra mille difficoltà, si sta cercando di costruire in Rojava.
Il nostro antimilitarismo si lega ad una lotta contro tutte le forme di imperialismo, quindi una lotta non solo al blocco della Nato ma anche a quello Russo-Cinese, e a tutti gli altri. Il nostro antimperialismo non deve essere confuso con l’antimericanismo a senso unico. Anche per questo siamo anche contro tutti i regimi teocratici e autocratici, come ad esempio quello iraniano o quello siriano.
Diamo la nostra solidarietà a tutte le persone in lotta che ovunque nel mondo tentano di sottrarsi alla soffocante cappa del militarismo, del nazionalismo e della guerra: dalle donne iraniane ai refusnik israeliani, dai giovani di gaza che rifiutano il giogo di Hamas ai disertori e sabotatori della guerra fra Russia e Ucraina e tant* altr* .
A loro tutto il nostro sostegno internazionalista e libertario.
Coordinamento Libertario Regionale
In questi giorni vari striscioni sono stati affissi in varie parti della regione in vista della manifestazione del 4 novembre: la guerra è qui!. Dalle fabbriche di armi della Leonardo e Fincantieri a Monfalcone ai poligoni e caserme nel pordenonese per poi arrivare nella bassa friulana e a Trieste. Qui le foto.
Monfalcone 4 novembre: la guerra è qui!
La guerra è il grande affare del pianeta e l’Italia ne condivide una fetta.
Le guerre non solo rendono più delle migrazioni ma nella stragrande maggioranza dei casi ne sono la principale causa. In una fase storica di crisi costante, la risorsa bellica riesce a sbloccare fondi pubblici ingentissimi da iniettare nel circuito industriale e finanziario, procurando profitti immensi, per questo basilare motivo vanno costantemente alimentate.
Qualsiasi guerra è un crimine, anche la retorica della “guerra umanitaria” è un inganno. Per questo, per tacitare chi si oppone va mantenuto vivo l’antico concetto che la pace si mantiene con la guerra. Ma i potentati intendono la pace come egemonia economica di una parte di mondo sull’altra, mentre l’unica pace che vogliamo è concordia e cooperazione
Guerre di tutti i tipi imperversano su tutti i continenti e rendono proficue le devastazioni, tanto, alla fine, si ricostruisce.
In Ucraina (per parlare di una guerra a noi vicina) gli avvoltoi sono già pronti a predare e con la guerra ancora in corso stanno già pensando agli affari successivi. Gli stessi interessi che oggi intensificano la produzione di armamenti domani trarranno beneficio dalla ricostruzione.
Le Forze Armate italiane, con oltre 7.000 militari, sono presenti in 35 missioni internazionali nell’ambito di coalizioni multinazionali, sotto l’egida di ONU, NATO e Unione Europea o accordi bilaterali. I militari italiani sono dispiegati in 24 paesi che vanno dalla regione Artica e dal Baltico verso sud attraverso il Fianco Est dell’Alleanza, dal Golfo Persico verso Ovest attraverso il Corno d’Africa e il Medio Oriente, il Mediterraneo, il Nord Africa, il Sahel fino al Golfo di Guinea e in Antartide.
Fincantieri costruisce navi da guerra. Leonardo arma droni che hanno agito anche per il regime autocratico del turco Erdogan contro l’esperienza autogestionaria della Rojava.
Fincantieri e Leonardo, due aziende di Stato con sede a Monfalcone e Ronchi, si stanno già attrezzando per la ricostruzione di ponti e infrastrutture. Il ponte Morandi di Genova è un esempio di veloce efficienza che tornerà utile a Fincantieri negli appalti delle ricostruzioni.
Anche le migrazioni dai territori di guerra rendono: è un periodo di grandi affari e gli appetiti si alimentano.
Stecco libero!
Il compagno anarchico Luca Dolce detto “Stecco” è stato arrestato dopo quasi due anni di latitanza. Crediamo sia importante fargli avere la nostra vicinanza e solidarietà per cui vi invitiamo a scrivergli all’indirizzo:
Casa circondariale di San Remo
Strada Armea 144
18038 San Remo
Iniziativa antifascista a Udine
Storia di Aycicegi, il girasole del Mar Nero
Smarza Pride in assemblea