La zona autonoma U.P. INDE esiste!


Dopo il passaggio di proprietà avvenuto il giorno 6 giugno, il nuovo proprietario Valter Krmac non ha perso tempo. Gli operai hanno già cominciato i lavori che rendono difficoltosa l’entrata all’U.P.INDE.

 Valter Krmac il nuovo proprietario del complesso INDE, direttore della ditta KMK Box è anche presidente del partito politico Oljka – partito dell’Istria Slovena, partito che nel suo programma annovera questo pensiero: “Oljka punta al rinnovamento della politica, fino ad arrivare al punto in cui i cittadini non saranno più trascurati ne limitati dai politici e dalla loro elite eletta proprio con i nostri voti.” Lo stesso signore adesso dichiara che l’UPInde “non esiste” e che “sono solo un po’ di persone che si sono prese il diritto di andare in giro per l’impianto”

Cos’altro sta facendo la Piattaforma Creativa INDE se non cambiare attivamente ciò che la circonda? E cosa sta facendo Krmac se non mettersi davanti ai cittadini con la sua ignoranza e arroganza?

Al momento della compravendita dell’impianto sapeva perfettamente che un nutrito numero di persone lo stava utilizzando non per scopi personali, ma per il bene del circondario, quindi è INACCETTABILE che si comporti come se UPI non esistesse! Ricordiamo gli oltre 450 eventi culturali, sociali, formativi, musicali e sportivi nell’arco di due anni.

U.P. INDE, come tanti altri progetti simili sparsi per il mondo, con la propria esistenza sta dimostrando che la quotidianità è possibile viverla in modo diverso da come ci viene imposto da differenti autorità. Cerchiamo di scambiare la competitività con il mutuo soccorso, la gelosia con la comprensione, la logica dello sfruttamento neoliberista e capitalista con l’autogestione, l’allontanamentn è solo una spina nel fianco nel sistema, ma una crepa creativa in questa nostra società di base ingiusta, e come tale è necessario difenderla con tutte le forze!o personale con la costruzione di una comunità. Abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare. Se non dovessimo aver a che fare con le fastidiose forze del capitale come il DUTB e l’attuale proprietario potevamo osare a fare ancora di più per cambiare la quotidianità. Anche se ci siamo resi conto fin da subito dell’esistenza precaria dell’INDE, continuiamo a lavorare e a costruire come se dovessimo esistere ancora per lunghi anni e ci prendiamo molto sul serio. Abbiamo preparato un resoconto di tutto il lavoro svolto, che sarà disponibile a breve sul nostro sito internet, con il quale vogliamo lasciar traccia del lavoro svolto che può essere utile a chi vorrà provare una simile esperienza, una traccia di continuità nel creare spaccature.

U.P. Inde non è una comunità formalizzata. L’organizzazione degli eventi e le decisioni sono responsabilità del singolo individuo e del suo apporto nel lavoro volontario. Ogni partecipazione fisica o qualsiasi altro lavoro è “ripagato” con l’unico capitale che è accettato dalla comunità, un capitale simbolico. Per ogni evento bisogna assicurare la presenza di persone che preparino il posto, che curino il lato tecnico, che preparino i pasti, che stiano in porta ad accogliere i visitatori, che servano i pasti e le bevande, che portino l’acqua (l’acqua potabile viene portata quotidianamente), che portino il carburante (l’energia viene fornita dal generatore), che curino l’aspetto promozionale e mediatico e persone che d’inverno riforniscano il posto con la legna per scaldarsi… e si potrebbe continuare con la lista. Guardando il numero degli eventi fatti ci rendiamo conto di quante energie La zona autonoma U.P. INDE esiste!sono state investite in questo posto per farlo vivere. L’INDE è frequentato da moltissime persone e l’esistenza di un posto simile è importante per tutta la regione e non può piegarsi ai tornaconti personali di una sola persona.

Dal 2004 quando la ditta INDE ha chiuso la produzione, l’impianto era in decadenza e questo ha avuto un influsso negativo anche sull’ambiente circostante. I precedenti proprietari e amministratori non hanno curato la manutenzione del posto che era in stato di degrado per i successivi 10 anni, fino all’arrivo di singoli che si sono riuniti nella comunità Piattaforma Creativa INDE. Più tardi la proprietà è passata alla DUTB. Anche in questo periodo la situazione riguardante la manutenzione dell’intero impianto non è migliorata. La slaba banka dopo diversi tentativi di vendita falliti ha deciso di ripulire l’impianto dai rifiuti pericolosi, cosa peraltro positiva successa in questo periodo. All’UPI abbiamo accolto e sostenuto con gioia la bonifica, in seguito abbiamo dovuto constatare che gli operatori non hanno provveduto con professionalità e sicurezza nello svolgere i lavori.
DesideriaSenza nome 1mo evidenziare il fatto che in tutti questi anni nessuno si è mai interessato alla decadenza dell’impianto, e solo i volontari di UP INDE hanno, senza il sostegno di finanziamenti esterni, ripulito, allestito, protetto e mantenuto questi spazi
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Alla notizia della vendita dell’impianto, visto tutti i nostri sforzi e lavori di pubblico interesse, desideravamo avere un dialogo trasparente e costruttivo con i nuovi proprietari, il quale purtroppo è degenerato in promesse menzognere e negazioni di ciò che è stato fin’ora raggiunto e creato. I sopracitati compratori, nelle prime visite alla proprietà, si erano tuttavia avvicinati ai singoli sostenitori dell’UPI, avevano avvisato riguardo i propri propositi di acquisto e dato addirittura l’impressione di comprendere il significato di questo spazio per l’ambiente locale. Questo veniva indicato con promesse di collaborazione e uno spazio sostitutivo, ma a giudicare dalle ultime dichiarazioni, queste promesse non valgono più. Non ritiriamo gli inviti all’assemblea, noi vogliamo ancora un dialogo con i nuovi proprietari.

Invitiamo alla solidarietà tutti coloro che sanno e sentono che l’U.P. Inde non è solo una spina nel fianco nel sistema, ma una crepa creativa in questa nostra società di base ingiusta, e come tale è necessario difenderla con tutte le forze!

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