Appuntamenti dal 21 al 25 giugno

Di ritorno dalla manifestazione antimilitarista ad aviano di ieri vi proponiamo i due documenti antimilitaristi usciti dal trentunesimo congresso della FAI al quale eravamo presenti. L’antimilitarismo si conferma sempre di più uno dei campi di intervento più importanti.

https://umanitanova.org/contro-le-guerre-e-chi-le-arma-fermiamo-il-militarismo-dal-xxxi-congresso-fai/

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Ed ecco gli appuntamenti della settimana:
MARTEDI’ 21 dalle 18 alle 22 in campo san giacomo Burjana outdoor
MERCOLEDI’ 22 GRIDO DI SORELLANZA alle h.19.30 in piazza hortis-Nudm
GIOVEDI’ 23 VERSO IL PRIDE TRIESTE a san giusto-Smarza pride
SABATO 25 alle 20.30 Corteo-Fiaccolata per Cloe e per tuttə noi in via santi martiri-Arcigay


 MARTEDI’ 21 dalle 18 alle 22 in campo san giacomo Burjana outdoor

2022: dopo due anni di pandemia e tre mesi di guerra, nulla sembra più lontano eppure ancora tristemente uguale e immobile della vita “di prima” nella nostra città. A Trieste, come nulla fosse, è ripresa la corsa forsennata a transennare, svendere, asfaltare la qualunque.
Quello che non è riuscito alla giunta Dipiazza-ter prova a farlo la giunta Dipiazza-quater: blindare sempre più il centro cittadino, rubare a Venezia non solo le crocere, ma anche il poco invidiabile destino di città-disneyland, abbandonata in massa dai suoi cittadini e prossima a una contingentazione degli ingressi per far fronte alle orde di turisti; ma aggiungendo a tutto ciò i cronici problemi nostrani riguardo traffico, abbandono delle periferie, aggregazione giovanile inesistente al di fuori della vituperata eppure remunerativa “Movida” – solo per nominarne alcuni.
L’unico spazio per i giovani rimangono i bar, più o meno patinati, del centro città, tra prezzi sempre più inaccessibili, orari e turni folli di chi ci viene sfruttato dentro e “feste” fotocopia, mentre per gli artisti di strada si inventano regolamenti sempre più tortuosi e strampalati.
A ciò si aggiungono i segni della (mala)gestione della pandemia: zone rosse, coprifuoco, divieti di manifestare hanno lasciato un segno, scavato un nuovo solco che già questo primo maggio abbiamo visto in tutta la sua profondità, nelle parole del sindaco che ha chiesto praticamente di vietare per sempre le manifestazioni nel centro-vetrina della città, quasi a voler nascondere la polvere sotto al tappeto, lontano dagli occhi dei suoi preziosi turisti, fantasmogoriche galline dalle uova d’oro il cui reale impatto sul tessuto socio-economico di Trieste è ancora da valutare (e no, le tasche di albergatori e ristoratori non sono un metro di giudizio).
In tutto questo a noi restano i salari da fame (unici in Europa a essere calati invece che aumentare negli ultimi trent’anni), i prezzi delle case che salgono mentre i nostri rioni diventano di colpo zone appettibili per turisti e quindi alberghi e B&B che spuntano come funghi, il carovita che ci presenta il prezzo delle scelte guerrafondaie della nostra classe dirigente.
Il senso di frustrazione, ansia, impotenza, solitudine è qualcosa che ci è famigliare, ma che non vogliamo accettare.
Qualcosa che vogliamo combattere con l’aggregazione, la solidarietà, il mutuo appoggio e l’autogestione.
Qualcosa a cui ci vogliamo opporre stando insieme, partendo dalla piazza del rione più popoloso e storicamente più popolare, operaio e combattivo di Trieste: Campo San Giacomo.

Ci troviamo tutti i martedì, dalle 18, in piazza, per un bicchiere in compagnia, un po’ di musica e tutte le attività che ci verranno in mente, decidendo assieme come vivere i nostri rioni

MERCOLEDI’ 22 GRIDO DI SORELLANZA alle h.19.30 in piazza hortis
Il 27 Novembre 2021 abbiamo portato in piazza Hortis 96 pañuelos a ricordare le vittime di femminicidi avvenuti nell’ultimo anno fino ad allora.
Nelle settimane e mesi successivi abbiamo provveduto anche ad aggiornare il numero dei pañuelos, già negli ultimi giorni dello scorso anno erano più di 100.
Il numero dei femminicidi continua a crescere ed è l’espressione più visibile della violenza patriarcale.
Solo nel mese di giugno da quanto riportato dalla pagina https://femminicidioitalia.info
ci sono stati 9 femminicidi, uno dei quali proprio nella nostra regione.
Insieme a noi tante altre si sono prese cura di questo presidio di memoria e di rabbia, lasciando segni di solidarietà e facendo sì che non venisse rimosso.
Ciononostante alcuni dei pañuelos sono stati rovinati e strappati.
Ci ritroviamo mercoledì 22 giugno alle ore 19:30 in un’assemblea pubblica in piazza Hortis per prenderci cura collettivamente del presidio e continuare a far sentire la nostra voce contro i femminicidi e le violenze di genere.
SE DOMANI NON TORNO,
SORELLA, DISTRUGGI TUTTO!
Nonunadimeno-Trieste
GIOVEDI’ 23 VERSO IL PRIDE TRIESTE a san giusto
h. 18.30 – Come nasce un Pride?
Presentazione piattaforma / How a Pride is born? Platform presentation
h 19.00 – Perché un Pride?
Dibattito con Davide Zotti (Insegnante, Rete Insegnanti/Educat*LGBTQI+) e Coordinamenta Transfemminista Udine / Why a Pride in Trieste is necessary? Debating with Davide Zotti (Teacher, “Rete Insegnanti/Educat*LGBTQI+) and Coordinamenta Transfemminista Udine
h 21.00 – Aperitivo e DJ set con i Stepper’s Tribe Sound System / Cocktail party and DJ Set by Stepper’s Tribe Sound System
VERSO IL PRIDE-TS! è un evento che vuole raccontare un recente percorso, nato dall’incontro e la discussione di soggettività queer che abitano la città di Trieste.
Chi l’ha animato finora l’ha fatto portando con sé esperienze individuali e collettive differenti tra loro ma legate assieme dall’appartenenza alla galassia di persone in conflitto con la norma cis-eteropatriarcale.
Questo percorso è, dunque, un processo di riconoscimento nelle differenze, è desiderio di essere soggetto contro il discorso dominante, che ci vorrebbe relegatə all’emarginazione, con la violenza o la rappresentazione macchiettistica.
Questo percorso sarà, però, anche il cammino verso un Pride: una giornata in cui balleremo, lotteremo e ci riapproprieremo dello spazio pubblico da cui siamo quotidianamente esclusə, e di cui sveleremo i dettagli il prossimo 23 giugno! NON MANCARE!
Smarza-Pride
SABATO 25 alle 20.30 Corteo-Fiaccolata per Cloe e per tuttə noi in via santi martiri

Il suicidio della professoressa Cloe Bianco ci riporta drammaticamente alla cruda realtà della transfobia: pregiudizi, discriminazioni e violenze di cui sono ancora vittime le persone per la loro identità di genere non conforme alle norme sociali rigidamente binarie e imposte da una cultura patriarcale, maschilista ed eteronormativa. Sin dalla nascita devi restare inchiodatə al genere che ti viene assegnato. Non sono previste deroghe, altrimenti se ti allontani dalla norma lo paghi a caro prezzo. Cloe Bianco con coraggio e fatica nel 2015 aveva scelto di essere se stessa e, come insegnante, aveva deciso di esserlo anche sul proprio luogo di lavoro, la scuola. Era entrata in classe con gli abiti ed il nome che corrispondevano alla sua identità e aveva chiesto rispetto per la propria dignità di persona transgenere. Tutto questo non le è stato permesso: Cloe Bianco ha subito provvedimenti disciplinari ed è stata demansionata e allontanata dalle sue classi. È stata spinta al margine da una società che non lascia scampo a chi vuole autodeterminare il proprio genere e rifiuta il genere come dispositivo di controllo e oppressione. Ed anche ora, dopo il suo tragico suicidio, c’è chi si riferisce a lei al maschile, come ha fatto recentemente l’assessora all’istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan, utilizzando pronomi maschili e definendo Cloe “un uomo vestito da donna”. Come accaduto già in passato in altri casi, nemmeno davanti alla morte viene rispettata la dignità delle persone transgender.

Tutto questo ci impone di scendere in strada per ricordare il dramma vissuto da Cloe Bianco e come la scuola, invece di sostenerla, l’ha respinta. Ricorderemo che le vittime di transfobia trovano spesso nel suicidio l’unica via di uscita da un mondo che non le tollera e le emargina e ribadiremo la nostra determinazione nel continuare a lottare contro l’omolesbobitransfobia che nel contesto scolastico, lavorativo, familiare, istituzionale e sociale contribuisce ad alimentare il pregiudizio e l’odio di cui sono vittime le persone LGBTQI+.
Ci troveremo sabato 25 giugno alle 20.30 a Trieste davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, che rappresenta il Ministero dell’Istruzione in Friuli Venezia Giulia: sarà un corteo-fiaccolata di protesta e di denuncia ma anche un modo per ribadire il nostro rifiuto di una cultura patriarcale che calpesta la dignità di chi non si adatta alle norme sociali che impediscono l’autodeterminazione e l’espressione del genere in cui ci si riconosce.
Arcigay trieste
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