Say Their Name – Black Lives Matter

Di seguito l’appello per il presidio di questo sabato. Noi saremo presenti con un volantino e la diffusione di Germinal e Umanità Nova.
 
 
Say their name – Trieste
Largo Granatieri
20 giugno ore 18.00Da diversi giorni gli Stati Uniti sono attraversati da una delle proteste più imponenti della loro storia moderna: l’omicidio di George Floyd commesso da quattro poliziotti bianchi ha fatto esplodere la rabbia delle comunità oppresse dalla violenza suprematista e dal razzismo strutturale che caratterizzano la storia delle società occidentali.
Riteniamo che quanto sta accadendo in questi giorni negli Stati Uniti parli direttamente anche all’Europa e all’Italia. Say their name per ricordare tutte le vittime di razzismi che non hanno avuto giustizia.
Siamo anche consapevoli che per contrastarlo non basta denunciarlo, bisogna metterlo in discussione, scardinarlo dalle sue fondamenta culturali ed economiche.Il razzismo non fa respirare e se diciamo #BlackLivesMatter allora significa che:

In Italia #BlackLivesMatter è affrontare l’afrofobia.
In Italia #BlackLivesMatter è affrontare l’islamofobia.
In Italia #BlackLivesMatter è chiedere che finisca il genocidio nel Mediterraneo.
In Italia #BlackLivesMatter è sapere da dove proviene il cibo che metti a tavola e solidarizzare con gli scioperi dei braccianti.
In Italia #BlackLivesMatter è abbattere i CPR.
In Italia #BlackLivesMatter è smettere di identificare il corpo nero come corpo straniero.
In Italia #BlackLivesMatter vuol dire mettersi in ascolto e dare voce alle persone nere e razzializzate.
In Italia #BlackLivesMatter vuol dire rinunciare ai propri privilegi e mettere in discussione un sistema che concede a pochi di vivere sulle spalle di molti.
In Italia #BlackLivesMatter significa non rimandare più la riforma per la cittadinanza.
In Italia dire #Blacklivesmatter è ricordare Alina Bonar Diachuk, Vakhtang Enukidze, Abba Abdul Guiebre, Jerry Maslo, Idy Diene, Soumaila Sacko, Emmanuel Chidi Namdi, Becky Moses, Jennifer Otioto, Gideon Azeke, Mahamadou Toure, Wilson Kofi,Omagbon, Omar Fadera.

Siamo singole e singoli cittadini che vivono a Trieste, ma che vivono sulla propria pelle il razzismo istituzionale e sociale, che sono qui immigrati per necessità o per scelta, cittadine e cittadini che non intendono più farsi strumentalizzare in nome del “decoro”, delle psicosi securitarie ed essere etichettati come corpo estraneo.
Insieme a molte realtà sociali triestine, vogliamo promuovere un presidio che dia un segnale forte: sabato 20 giugno, a partire dalle 18.00, riempiremo Largo Granatieri con i nostri corpi e la nostra voce.

Chiediamo di non portare bandiere, di inviarci un messaggio per aderire e di scriverci se avete volontà di partecipare all’organizzazione. Portiamo la mascherina e indossiamola nel caso fossimo in tante e tanti, per garantire la tutela della salute dei e delle partecipanti che saranno presenti.

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