Repressione a Gorizia e non solo

Lo scorso 15 gennaio gli agenti della Digos di Gorizia hanno consegnato a un nostro compagno una cartaccia per comunicare l’avvio di un procedimento per comminare l’avviso orale del Questore, una misura di prevenzione di natura amministrativa.

Questo tipo di dispositivi sono caratterizzati dall’essere amministrativi, ovvero limitano enormemente la possibilità di difesa legale.

L’avviso orale è disciplinato dall’art. 3 del d. lgs 159/11 e costituisce il primo passo verso l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Prima della riforma del 2011, l’avviso orale aveva un limite di efficacia temporale: infatti, se il questore dopo 60 giorni dall’emissione ed entro i tre anni successivi non chiedeva l’applicazione di misure di prevenzione, l’avviso orale perdeva efficacia.

Oggi l’avviso orale ha durata illimitata nel tempo, è vero che può essere revocato su istanza in qualunque momento, ma è altrettanto vero che essendo stato eliminato il termine di efficacia triennale, il provvedimento può avere durata illimitata. L’avviso orale può essere impugnato sia davanti al prefetto che innanzi al tribunale amministrativo regionale. I tribunali amministrativi respingono, quasi sempre, i ricorsi affermando che l’avviso orale non limita in alcun modo la libertà di movimento del soggetto e che, di fatto, consiste in un invito a tenere una condotta conforme alla legge.

Le finalità di questo tipo di dispositivi è invece di natura politica: personalizzare, isolare e intimorire non solo la persona che ne è fatta bersaglio, ma soprattutto i compagni e le compagne a lei vicini, in modo da dissuaderl* dal continuare a impegnarsi politicamente se non vogliono incorrere in problemi personali (lavoro, famiglia, ecc.).

Una finalità davvero subdola e alla quale però non esitiamo a rispondere per le rime: il clima pesante qui in FVG è incominciato di nuovo a farsi sentire a partire dalla fuga di dati sensibili alla quale è seguita la diffusione pubblica dei nominativi delle compagne e dei compagni che hanno presentato le notifiche per iniziative di piazza a Udine: dal corteo contro la violenza di genere del 24 novembre, al presidio ecologista e Notav dell’8 dicembre al presidio antirazzista del 15 dicembre davanti alla ex caserma Cavarzerani.

Diamo tutta la nostra solidarietà al compagno goriziano colpito da questa infame intimidazione e a tutt* coloro che sono colpiti dalla repressione e provocazione poliziesca.

Gruppo Anarchico Germinal

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