PIAZZA UNITA’ OCCUPATA!

Trieste, studenti si accampano in piazza

E’stata una settimana movimentata per gli studenti medi triestini. Nella notte fra martedì e mercoledì scorso vi è stato (come avvenuto l’anno scorso) il tentativo di occupazione simultaneo di tutti gli istituti superiori. Ma mentre l’altro anno le cose sono andate bene, quest’anno la polizia non si è fatta trovare impreparata: già nella notte polizia in divisa e borghese pattugliava le scuole. Nonostante i diversi stratagemmi usati da scuola a scuola (dall’introduzione notturna negli edifici all’entrata in anticipo coi bidelli la mattina nonchè barricate con banchi e catene alle porte) la digos ha sgomberato senza nessuna possibilità di trattativa. A quel punto gli studenti hanno risposto con due giorni di cortei spontanei in città, assemblee nelle scuole e autogestioni. Nel pomeriggio di venerdì un ennesimo corteo non autorizzato di circa 300 studenti si è letteralmente accampato nella centralissima piazza unità dando vita ad un esperienza molto simile a quella delle piazze indignate spagnole. Accanto agli studentii medi (l’ossatura della mobilitazione) si sono affincati alcuni universitari (pochi purtroppo) e solidali assortiti. Nei cartelli e sugli striscioni oltre alla protesta per lo sgombero delle scuole e alle classiche rivendicazioni studentesche (più soldi per l’edilizia scolastica, no alle telecamere nelle scuole, no ai soldi alle scuole private) si sono affiancati temi più generali: contro lo strapotere delle banche, contro la tav, il razzismo, per una società più equa e libera, ecc.
Si sono svolti vari workshop e assemblee aperte su svariati temi fra cui segnaliamo quello sugli “indignados” spagnoli tenuto dal compagno Venza e uno sulla TAV in cui sono intervenuti membri del comitato NOTAV di Trieste e del Carso. Mentre scrivo (domenica sera) la tendopoli è ancora in piedi e per domani sono previste nuove iniziative. Al di là dell’accampamento vero e proprio (che deve fare i conti con l’inverno alle porte) vi sono già in programma altre iniziative fra cui la cancellazione delle scritte fasciste in centro città e una grande assemblea pubblica sui problemi della città l’8 novembre al teatro romano. Una situazione molto bella e anomala per la città che speriamo continui e cresca, e che riesca sempre più a rendersi autonoma da logiche istituzionali. Come anarchici e anarchiche daremo come sempre il nostro contributo in questa direzione.

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