Verso LOTTO MARZO
La strage di operai del 1902, noi non dimentichiamo!
Come ogni anno un gruppo di compagni e compagne dell’USI-CIT e del Gruppo Anarchico Germinal ha posto una corona sul momento sito nel cimitero di S.Anna che ricorda i lavoratori uccisi in piazza della Borsa a Trieste durante lo sciopero generale del 1902.
Qui un articolo di Umanità Nova che ricostruisce quegli avvenimenti. Affinchè la memoria delle lotte di ieri alimenti quelle di oggi.
Foto e report del presidio solidale con Rog e Metelkova
Quasi un centinaio di persone -fra cui delegazioni di compagni e compagne da altre città della regione- ha partecipato al presidio di quest’oggi sotto il consolato sloveno in solidarietà a Rog e Metelkova. Particolarmente importante è stato il collegamento telefonico con una compagna slovena dell’A Infoshop che ha sede al Metelkova. Sono stati anche raccolti duecento euro per sostenere il pagamento delle multe arrivate a vari compagni e compagne di Lubiana. Finita l’iniziativa sotto il consolato ci è spostati al presidio contro l’omofobia sotto il comune organizzato dall’Arcigay esponendo lo striscione e volalantinando. Solidarietà senza confini!
di seguito altre foto
Solidarietà agli spazi sociali a Lubiana! ROKE STRAN Z METELKOVE!

Dopo il violento sgombero e l’inizio della demolizione della Fabbrica Autonoma Rog avvenuti il 19 gennaio, dopo l’attacco con spray urticanti al corteo di solidarietà il 22 gennaio con l’aggiunta di varie multe è ora la volta del Metelkova.
Il 9 febbraio più di 40 agenti dell’antisommossa, con l’accompagnamento di poliziotti in uniforme, sono entrati nel piazzale del Metelkova e hanno provato a entrare in alcuni dei locali terrorizzando i passanti. Il motivo di questo intervento non è stato dato, hanno parlato solo di “usuale controllo” dei locali di ristorazione.
Questa grave provocazione segue di pochi giorni quella effettuata nel medesimo luogo da un gruppo neofascista che – approfittando di un momento in cui non vi era nessuno – ha esposto uno striscione chiedendo la demolizione del Metelkova.
Da quindici anni il Rog e da trenta il Metelkova sono spazi sociali, culturali e politici attraversati da migliaia di persone delle più diverse età e interessi, non solo di Lubiana, ma da tutto il mondo. Laboratori artistici e teatrali, concerti, skatepark, accoglienza e solidarietà ai migranti, assemblee, mostre, feste, cucine popolari sono solo alcune delle tante attività portate avanti.
I due spazi vengono attaccati dal governo per un duplice motivo.
Da una parte sono un ostacolo al processo di gentrificazione del centro cittadino, che mira a fare di Lubiana l’ennesima città vetrina per i turisti allontanando i residenti verso le periferie, dall’altro sono stati il centro delle assemblee del vasto movimento popolare che dalla scorsa primavera è sceso in piazza per chiedere del dimissioni del governo di destra di Janša.
Come tanti altri e tante altre a Trieste abbiamo attraversato il Rog e il Metelkova moltissime volte. Abbiamo manifestato, ballato, suonato, discusso, intrecciato rapporti solidali. Anche per questo vogliamo dimostrare pubblicamente la nostra solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni di Lubiana.
Chiediamo a tutt* di essere presenti e portare un cartello e/o striscione nella lingua che preferite.
La scuola nella pandemia
Questo il nuovo volantone informativo realizzato dalla Cdc-FAI e dalla redazione di Umanità nova. Potete leggerlo e scaricarlo qui.
Solidarietà internazionalista contro la stretta autoritaria globale!
La pandemia globale e le sue conseguenze gravano sulla classe lavoratrice. È quella sfruttata e oppressa la parte della popolazione mondiale più colpita dalla pandemia e allo stesso tempo quella più impegnata nel proteggere la salute di tutti. Il sistema statale e capitalista sta ora mostrando più chiaramente le proprie falle e contraddizioni. L’accelerazione dei processi autoritari in atto a livello globale punta a difendere il potere, il privilegio e il profitto delle classi dominanti.
In varie regioni del mondo osserviamo il drastico peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di centinaia di milioni di persone. L’accaparramento di risorse naturali continua, e beni essenziali come terra e acqua sono sempre più concentrati nelle mani di grandi proprietari. Poche grandi compagnie di diversi settori come e-commerce, tecnologia, media, industria farmaceutica, grande distribuzione e industria dell’auto hanno prosperato durante la pandemia, guadagnando centinaia di miliardi di dollari.
In molti paesi del mondo cresce la spesa bellica, le tensioni militari tra gli stati aumentano, accompagnate dalla propaganda razzista, nazionalista, fascista. Molti governi stanno rafforzando il proprio apparato di sicurezza sia esercitando maggiore controllo e repressione sulla popolazione sia estendendo i poteri dei corpi di polizia. Intanto la popolazione segregata, nella striscia di Gaza come nei ghetti delle metropoli, a Lesvos e nei campi di detenzione per migranti come nelle carceri di tutto il mondo, vive questa crisi in condizioni di totale deprivazione.
Da Nonunadimeno Trieste
Oggi 7 febbraio, alle 15, in occasione della cosiddetta Giornata della vita, indetta dalla Cei dal 1979, tra le altre cose, è stata organizzata una preghiera cattolica al cimitero di sant’Anna a Trieste, presso il Campo 40, dove sono sepolti bambini nati morti, abortiti e deceduti. Non sappiamo, per ora, se nel Campo 40 siano stati interrati anche feti contro la volontà delle donne che li hanno abortiti, come avviene altrove in Italia.
Questo ennesimo episodio si inserisce nella crociata antiabortista che in queste ultime settimane sta appestando la nostra città e altre città in Italia, con campagne pubblicitarie terroristiche a tappeto che veicolano informazioni false sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Abbiamo scelto di non contestare direttamente, in presenza, questa preghiera antiabortista perché, anche se pensiamo che ogni spazio è politico, vogliamo tutelare il più possibile lo spazio del lutto per chiunque fosse in quel cimitero in quel momento per ragioni personali. Sappiamo bene che sono gli antiabortisti quelli che non tutelano quello spazio e anzi lo rendono pericoloso per tutte le donne e le libere soggettività; non smetteremo di lottare per la nostra libertà e contro la loro oppressione.
Pubblichiamo di seguito la lettera di una nostra compagna.
Iniziative 30 gennaio e 1 febbraio
Segnaliamo alcune iniziative a cui saremo presenti:
SABATO 30 GENNAIO dalle 10 in largo Barriera il Coordinamento BDS Trieste e Salaam Ragazzi dell’Olivo organizzano un presidio informativo per denunciare i traffici di armi dall’Italia e da Israele verso l’Egitto. L’iniziativa vuole anche ricordare l’omicidio di Giulio Regeni.
LUNEDI’ 1 FEBBRAIO:
-dalle 15.30 cacerolazo e presidio solidale con le detenute in lotta – promuove l’Assemblea contro il carcere e la repressione
-alle 20 secondo incontro di lettura online organizzato da Nonunadimeno trieste confronto collettivo sul libro “Femministe a parole – Grovigli da districare” edito da Ediesse e a cura di Sabrina Marchetti, Jamila M. H. Mascat, Vincenza Perilli. per info nudmtrieste@gmail.com
Solidarietà al ROG di Lubiana
Questa mattina un gruppo di compagne e compagni hanno affisso uno striscione in solidarietà al ROG di Lubiana nei pressi del consolato sloveno a Trieste in via del Teatro Romano.
Il ROG è stato sgomberato ieri, martedì 19 gennaio, con una massiccia operazione congiunta di polizia e vigilanza privata. Vari attivisti e attiviste sono stati picchiat* e fermat*.
Da sempre siamo al fianco delle esperienze di autogestione a Lubiana e in tutta la Slovenia; realtà che abbiamo conosciuto e con cui abbiamo intrecciato rapporti solidali e profondi.
Siamo vicini ai compagni e alle compagne del ROG e a tutto il movimento di Lubiana.
Di seguito l’appello internazionale alla solidarietà pervenutoci tramite il gruppo anarchico APL-FAO.
Gruppo Anarchico Germinal
AI NOSTRI COMPAGNI INTERNAZIONALI: APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ
Compagni! Molti di voi sono stati in uno dei due squat di Ljubljana in cui hanno lottato e hanno amato. Per 15 anni il Rog è stato un centro di attività politica nella città e nei movimenti internazionali. Oggi la Fabbrica Rog è stata brutalmente sgomberata. Molti dei nostri compagni sono stati violentemente picchiati e arrestati. Chiediamo solidarietà in tutto il mondo. Mostriamo agli oppressori di tutti i tipi che stanno creando problemi al movimento sbagliato! Maggiori informazioni qui sotto.
Un anno di lager di Stato, un morto ogni sei mesi nel Cpr di Gradisca
Non siamo appassionati di anniversari e ricorrenze, ma l’anno appena trascorso ha lasciato dietro di sé una lunga scia di morti uccisi dallo Stato e, per questo, ci ha lasciato anche alcune certezze.
Oggi, 18 gennaio 2021, è un anno esatto da una tra le prime di queste morti, quella di Vakhtang Enukidze, ucciso nel Cpr di Gradisca, ammazzato, secondo i testimoni, dalle botte ricevute dalle guardie armate della struttura. A seguito della sua morte tutti i testimoni furono deportati, i loro cellulari sequestrati, la famiglia di Vakhtang Enukidze in Georgia subì forti pressioni per non prendere parte a un processo penale e, ad oggi, non è stato comunicato alcun esito ufficiale dell’autopsia sul corpo.