SECONDA ASSEMBLEA APERTA PER IL PRIDE Martedì 24 maggio ore 19:30 a San Giusto – Falische Frociə
Storie di femminismo antimilitarista: assemblea di autoformazione Mercoledì 25 maggio ore 19:30 a San Giusto – Nonunadimeno
Schiavi nella città più libera del mondo.La storia dei Raf Punk SABATO 28 maggio alle 20.30 presso ex dopolavoro ferroviario in viale miramare 51
DOMENICA 29 maggio dalle 17 torna in campo san giacomo il non-mercatino dello scambio e del dono del GAS pacha
SECONDA ASSEMBLEA APERTA PER IL PRIDE Martedì 24 maggio ore 19:30 a San Giusto – Falische Frociə
Dopo il primo incontro, ricco di idee, ci ritroviamo martedì 24 maggio a San Giusto per continuare con l’organizzazione del pride triestino nell’estate 2022!
Durante l’ultima assemblea abbiamo sondato le idee per un eventuale orgoglio costruito dalle fondamenta nella nostra città, ci siamo ritrovati con le stesse esigenze, con la voglia condivisa di prendere le strade di Trieste e costruire spazi sicuri dove esprimere il nostro elfi liberamente, festa, crea ambienti di critica al sistema che ci opprime ogni giorno nella nostra vita, creando la nostra cultura queer senza accettare le immagini che i grandi media e i marchi cercano di imporci.
C’è grande partecipazione! Ora non ci resta che organizzare l’evento, delineare il percorso che vogliamo raggiungere la grande festa di quest’estate e creare i gruppi di lavoro che ci sembrano adatti!
Falische Frociə
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Storie di femminismo antimilitarista: assemblea di autoformazione
Quando, il 28 aprile 1915, all’Aja si diede il via al Congresso Internazionale delle Donne per la Pace, l’Europa era in guerra da quasi un anno e in Italia i venti interventisti soffiavano fortissimi. I partiti socialisti di quasi tutti i Paesi europei avevano abbandonato l’internazionalismo e si erano scoperti nazionalisti: tutti, tranne quello italiano, si erano dichiarati interventisti.
Dai testi di Simone Weil all’esperienza di Virgilia d’Andrea, dalle tre ghinee di Virginia Woolf alla proposta delle Donne in nero, da Emma Goldman a Pinar Selek, moltissime pensatrici e militanti hanno provato a teorizzare e praticare una proposta antimilitarista e/o pacifista di fronte al montare della follia bellica. Oggi, un gruppo di femministe russe sta organizzando, all’interno del Paese aggressore, una resistenza femminista contro la guerra. Il loro manifesto l’abbiamo tradotto qui, con la revisione dal russo di Martina Napolitano.
Questo incontro di autoformazione si propone come obiettivo quello di provare a ricostruire una storia del pensiero femminista antimilitarista, provare a leggere insieme dei testi scritti in passato o a raccontarci delle esperienze di resistenza pacifista. Lo scopo è quello di costruirci degli strumenti teorici per capire come affrontare questo periodo di propaganda bellica martellante, senza perdere di vista la solidarietà a chi è aggredita e l’opposizione a tutti i governi.
Chiunque può contribuire portando un passo da leggere o un’esperienza da commentare. L’autoformazione è uno spazio dove non ci sono maestre, dove il sapere si costruisce insieme, con il contributo di tutte.
Ci vediamo mercoledì 25, alle 19.30, a San Giusto, al solito posto.
Blog: https://nudmtrieste.noblogs.org/post/2022/05/23/storie-di-femminismo-antimilitarista-autoformazione/
Post instagram: https://www.instagram.com/p/Cd5xHvrth2k/
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/586855685921249/?ref=newsfeed
Per chi volesse partecipare attivamente, qui il pad dove buttare giù qualche idea. Ognuna può segnare il testo che vorrebbe presentare o l’esperienza di cui vorrebbe parlare; si tratta di un modo per organizzarsi meglio collettivamente, ma non è necessario prenotarsi, chiunque può venire e raccontare la storia che vuole, anche senza essersi segnata qui: https://pad.riseup.net/p/Autoformazione_femminista_antimilitarista
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SABATO 28 maggio alle 20.30 presso ex dopolavoro ferroviario in viale miramare 51
Schiavi nella città più libera del mondo
La storia dei Raf Punk
Chi ha riacceso la scintilla delle proteste dopo gli anni settanta? Chi ha iniziato le battaglie Lgbtq? Come sono nati i CCCP?
Dalle cantine di una Bologna in piena esplosione creativa, la storia di una band musicale e politica destinata a cambiare le regole della cultura popolare e che terminerà con la scoperta e l’autoproduzione del primo disco dei CCCP.
Nei primi anni ottanta i Raf Punk sono stati degli incredibili precursori, le riviste e i dischi da loro pubblicati hanno creato dal nulla una comunità di giovanissimi resistenti, consapevoli della dirompente forza delle utopie ribelli. Una band armata da una volontà di ferro costruita su una vera e propria missione: quella di frantumare le basi ideologiche della società dello spettacolo e proporre nuovi principi di uguaglianza tra genere e classe.
Laura, batterista dei Raf Punk e sportellista alle poste, racconta le origini di quel focolaio concepito nelle periferie bolognesi, nato grazie a John Cage e a una trasferta in autostop al festival di Reading con Patti Smith e Sham 69. La storia di un amore transgender impossibile e di quattro amici con moicani fluorescenti, slogan d’assalto e vestiti con stracci supersexy, sottoposti alle angherie di benpensanti, repressioni poliziesche e pestaggi dei fascisti. Concerti all’incrocio tra provocanti performance e comizi insurrezionali capaci di infiammare i cervelli dei kids sotto il palco e poi tanti viaggi in Europa a bordo di un auto scassata, alla ricerca di quelle poche creature simili con cui condividere la dinamite delle loro idee.
Una testimonianza ricca di episodi esilaranti e situazioni limite da leggere alla stessa velocità di una canzone punk, un punto di vista al femminile assolutamente inedito nel panorama editoriale.
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DOMENICA 29 maggio dalle 17 torna in campo san giacomo il non-mercatino dello scambio e del dono del GAS pacha