Seppur pensato in una fase di maggiori restrizioni, questo appello rimane attuale. Vi invitiamo a diffondere e condividere
Alcuni Numeri
Un’analisi Coldiretti/Censis dice che nel 2014 l’Italia è arrivata a contare 2000 Gruppi di Acquisto Solidale.
Sempre secondo lo stesso rapporto, gli italiani che fanno la spesa in questo modo sono ormai quasi più di 2,7 milioni.
Secondo un sondaggio SWG nel 2018 i cittadini che hanno acquistato prodotti in questo modo sono saliti a circa 5 milioni, pari al 10,6% della popolazione maggiorenne.
Nel 2014 secondo la RIES (Rete Italiana Economia Solidale), nata proprio dai GAS che si sono diffusi in Italia nel corso degli Anni 90, la spesa familiare media all’interno di un Gruppo d’acquisto è pari a 2 mila euro l’anno. E il fatturato totale dei Gas supera i 90 milioni di euro.
Possiamo solo presumere che con l’aumento dei numeri anche questo importo sia aumentato.
Chi aderisce ad un GAS è convint* che si tratti di una scelta preferibile alla Grande Distribuzione Organizzata sempre, ma è evidente che in questo momento di distanziamento sociale il modello GAS è preferibile per almeno 3 motivi:
1. Un GAS permette di ridurre i contatti per l’approvvigionamento di cibo ed altri articoli essenziali, mentre i supermercati sono luoghi di massa, dove si formano necessariamente assembramenti e dove transitano alti numeri di persone non tracciabili.
2. Un GAS toglie un po’ di peso dalle spalle de* lavoratr* della GDO, che sono lavoratori in prima linea e ad alto rischio sia sanitario, sia perché esposti alla – comprensibile – frustrazione de* clienti;
3. I GAS aiutano * piccol* produttr* agricoli e della trasformazione, che non hanno misure di sostegno al reddito. Si sta infatti manifestando “il paradosso di cibo lasciato nei campi e di scaffali sempre più vuoti nei supermercati. Trattandosi, per lo più, di piccole aziende a conduzione familiare non possono sopravvivere a lungo senza liquidità e con ammortizzatori sociali insignificanti, come i 600 euro disponibili dopo mesi”.
4. Un GAS permette di mantenersi in contatto e fornirsi assistenza anche per bisogni diversi da quello alimentare, affiancando il sistema di sostegno sociale e sanitario, che in questo momento sono sotto pressione.
I GAS quindi sono modelli virtuosi, tanto che a Roma la Rete Romana di Economia Sociale e Solidale (Ress) ha lanciato una campagna per attivare “Gruppi d’Acquisto Condominiali!”, estendendo quindi il metodo GAS anche a persone che normalmente non ne fanno parte, ma che in questo momento eccezionale possono trarne beneficio.
Per questo chiediamo che gli spostamenti per effettuare le distribuzioni degli ordini tramite GAS vengano riconosciuti come legittimi, compresi gli spostamenti degli agricoltori che forniscono i GAS stessi ed i mercati.
Gruppo di Acquisto Solidale “Mostarda” – Trieste
Gruppo di Acquisto Solidale “Lecinqueerre” – Trieste
Azienda Agricola Ivan Carini – Trieste
Azienda Agricola Scribano – Prepotto (Ud)
Molino Tuzzi – Dolegna del Collio (Go)
La Fattoria di Sara e Giulia – Fossalta di Portogruaro (Ve)
Per adesioni: gasmostardatrieste@riseup.net