Solidarietà al Collettivo Antonin Artaud di Pisa

La psichiatria è una branca della medicina che ha deciso, progressivamente dalla fine del 1700, che sofferenze dell’anima, sofferenze fisiche non immediatamente spiegabili, dolori, discorsi incomprensibili o troppo poetici erano di sua competenza.

Così è nata la anormalità contemporanea. Come malattia. Una storia del ben pensare, o del profondo conoscere, che si è da subito associata a un altro aspetto, ovvero la collocazione dello psichiatra-medico nello Stato, una scelta per la legge. Come è noto, a noi in particolare in questa regione del Friuli Venezia Giulia, questa duplice se non forse plurima scelta ha condotto da subito all’ospedale, all’internamento dei cosiddetti malati di mente (disturbati, deficienti, ritardati, e poi psicotici, schizofrenici e isteriche…) e come conseguenza alla violenza degli spazi e delle menti chiuse.

Il collettivo Antonin Artaud di Pisa, che ha recentemente pubblicato un volume dal titolo Elettroschock, è un colletivo antipischiatrico che offre da anni supporto a tutti coloro che cercano di uscire dal mondo psichiatrico.

Non è difficile incorrere in problemi assumendo una posizione contraria all’ordine delle menti e dei corpi che la psichiatria continua a determinare silenziosamente nelle nostre società paritarie. E’ quanto sta accadendo al collettivo a causa di una denuncia (vedi loro comunicato più sotto).

Il supporto e la solidarietà umana, senza riconoscimento di legge, sono senza diritto e dunque colpevoli. Di mille cose. Le possiamo tutti immaginare. E’ esprimendo la nostra solidarietà al collettivo, che ribadiamo il primato dei rapporti reali su quelli simbolici, e l’irriducibilità della sofferenza al puro e semplice ambito della malattia.

Gruppo Anarchico Germinal

Due compagni del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud avranno un processo per violenza privata,
perché accusati di aver minacciato una persona.
Questa persona si è rivolta a noi tramite telefono, ed è venuta una volta allo sportello d’ascolto, per avere un aiuto per uscire dalle maglie della psichiatria e per una certificazione, in modo da non avere un TSO, da presentare al medico della medicina del lavoro. Una volta presentatasi al colloquio con il medico è stata convinta da questi che noi non stavamo agendo nella legalità. Non è stato più possibile parlare in modo calmo e pacifico con questa persona, che non ha voluto più ascoltarci e senza avere prove reali nei nostri confronti ci ha denunciati.
Abbiamo un telefono cellulare dedicato alle persone che hanno la necessità di contattarci in caso di emergenza psichiatrica o semplicemente per confrontarsi, avere dei consigli o essere ascoltate. Il sostegno diretto alle persone che ci contattano, tramite lo sportello, è azione di informazione riguardo ai trattamenti in corso, le loro conseguenze e i loro effetti collaterali, unita spesso alla denuncia degli abusi ai diritti dei pazienti stando alle poche garanzie che la Legge Basaglia prevede.

Da anni il nostro impegno consiste nell’osservazione e nell’analisi del ruolo sempre più ingombrante che la psichiatria si vede riconoscere all’interno della società, ponendo particolare attenzione alle modalità e ai meccanismi attraverso i quali essa si espande sempre più capillarmente e trasversalmente.

La nostra battaglia, per la difesa dei diritti umani all’interno dell’istituzione psichiatrica, andrà avanti e continueremo a lottare contro tutte quelle forme coercitive della psichiatria come il TSO (trattamento sanitario obbligatorio), e per l’immediata chiusura delle REMS (Residenze Esecuzione Misure di Sicurezza).

Alla fine del mese di maggio di quest’anno partirà il processo che ci vede imputati, è probabile che il PM cercherà di mettere in discussione le pratiche politiche e sociali antipsichiatriche che hanno contraddistinto il collettivo Artaud sul territorio. Chiediamo la solidarietà di tutti i collettivi, i gruppi, i Telefoni Viola e le persone che da anni, come noi, portano avanti le stesse istanze di libertà.

Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud – Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org/ www.artaudpisa.noblogs.org/ 335 7002669

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