Lo sfruttamento di corpi sessuati dominanti su corpi sessuati dominati è preesistente allo sfruttamento di tipo capitalista e non è superabile automaticamente con l’abbattimento del capitalismo, ma solo attraverso una trasformazione delle relazioni sociali che vada di pari passo con la contemporanea trasformazione economica e sociale. La questione di genere non è qualcosa da risolvere “dopo”, rifiutiamo la politica dei due tempi.
Respingiamo ogni forma di binarismo che, con la rigida divisione dei ruoli in base ai due sessi maschile e femminile, rappresenta, sulla base di una presunta naturalità, la giustificazione della gerarchia su cui il patriarcato si fonda.
Riteniamo che il transfemminismo rappresenti uno spazio di critica radicale del patriarcato in cui l’anarchismo può esprimere i propri contenuti collegandosi efficacemente con le lotte in essere e promuovendo istanze corrispondenti a prospettive di reale mutamento sociale secondo metodi libertari.
Vi sono tuttavia alcune criticità, peraltro non esclusive del movimento transfemminista, ravvisabili talvolta in un posizionamento identitario (non generalizzato ma comunque diffuso) che tenderebbe a riconoscere legittimità di intervento solo a chi vive le specifiche oppressioni, relegando altri soggetti ritenuti in situazione di “privilegio” esclusivamente in una posizione di appoggio acritico. Riteniamo che questa opera di delegittimazione vada smontata per affermare, contro ogni identitarismo, un universale includente e plurale e per continuare ad affermare la pratica della solidarietà, tessendo significative alleanze.
E’ importante procedere con un lavoro di elaborazione che consenta un approccio anarchico, originale e rivoluzionario, alla riflessione sul genere, promuovendo concrete iniziative che cerchino di imprimere ulteriore radicalità alle lotte e istanze transfemministe.
Individuiamo pertanto la necessità di assumere la prospettiva della critica transfemminista nelle varie campagne e interventi che la FAI riterrà di attivare nel contesto delle varie lotte sociali, nonchè di promuovere l’intervento transfemminista contro le specifiche politiche sessiste attuate dal governo che vanno sempre più a consolidare la divisione del lavoro su base sessuale, la discriminazione, la negazione della libertà di scelta sul proprio corpo. Vanno in questo senso, ad esempio, le politiche sulla natalità, il contrasto ad aborto, contraccezione ed educazione sessuale, il taglio dei servizi sociali, la risposta securitaria alla violenza sessuale, alimentata da una cultura dello stuprol basata sul dominio dei corpi. La crescente militarizzazione della società inoltre rafforza un modello machista basato su gerarchia, sopraffazione, brutalità e culto della forza.
Intendiamo procedere collettivamente come Federazione anche su questo percorso.
L’intersezionalità spesso sottolineata dal dibattito transfemminista odierno è qualcosa che fa parte dello sguardo anarchico, nel momento in cui riusciamo a cogliere le connessioni tra le varie questioni che determinano oppressione e sfruttamento senza istituire una gerarchia delle problematiche e delle soluzioni.
La nostra prospettiva è quella della rivoluzione sociale, della trasformazione radicale dell’esistente da realizzare tramite la contemporanea trasformazione di tutte le relazioni.
Federazione Anarchica Italiana
Convegno di Empoli, 20-21 settembre 2025