Ciao Sandro, compagno nostro

Ci stringiamo al dolore delle compagne e dei compagni dell’isontino. Ciao Sandro.

Purtroppo oggi dobbiamo scrivere alcune di quelle righe che mai avremmo voluto vergare. Quelle righe che stringono la gola, che bruciano le mani, quelle che pesano come piombo, che ardono come l’aria quando manca.

Venerdì ci ha lasciati Alessandro Morena. Era in Georgia, in viaggio, quando una polmonite feroce, meschina, lo ha colpito a tradimento. Il suo corpo, segnato da anni di malattia, stavolta non ce l’ha fatta. E noi, oggi, siamo semplicemente sopraffatti dal dolore. A Lidia e a chi lo ha conosciuto, a chi lo ha amato, a chi ha camminato con lui anche solo per un tratto: vi abbracciamo. Forte. Come avrebbe fatto lui, col sorriso aperto e la stretta decisa.

Alessandro non era solo un compagno. Era storia viva. Era Monfalcone e le sue lotte. Era le tute sporche di amianto, le mani callose dei cantieri, le barricate contro i fascisti. A 14 anni già con Lotta Continua, già con la rabbia buona in corpo, quella che nasce dalla giustizia negata. A Cassegliano le spranghe non erano gioco. Per alcuni anni milita in Rifondazione, poi dà anima e corpo all’Associazione Esposti Amianto, lui che quella polvere assassina la conosceva bene, anche troppo.

Scrive libri come chi restituisce la parola ai dimenticati: Polvere”, “La valigia e l’idea”, “L’immaginario imprigionato”. Titoli che sono bussole per chi vuole capire davvero Monfalcone e le sue ferite aperte, le sue promesse non mantenute, la sua resistenza cocciuta. Alessandro era uno storico, sì, ma non accademico. La storia la portava sulle spalle come uno zaino di lotte, non la chiudeva nei faldoni. La liberava, la faceva camminare.

Nel 2009 è tra i fondatori del Coordinamento Libertario Isontino. Dal 2017 quella realtà trova casa nel suo spazio, il Caffè Esperanto in via Terenziana 22. Uno spazio vivo, pieno di voci, idee, incontri. E nel 2024, quell’angolo di resistenza lo dona al collettivo che lo anima. Perché Alessandro non era attaccato alle cose: era attaccato alle persone, alla comunità, alla libertà.

Alessandro, fratello, compagno, storico, militante, cuore grande: la terra ti sia lieve, come lieve non è mai stata la vita che hai scelto, ma sempre, profondamente, autentica e partigiana.
Ci mancherai. E ci sarai. In ogni parola detta a voce alta. In ogni libro passato di mano. In ogni brindisi al Caffè Esperanto. In ogni sprangata metaforica contro l’indifferenza e l’ingiustizia.

Hasta siempre! 
Perché la memoria è lotta. E tu eri entrambe.

Caffè Esperanto

Questa voce è stata pubblicata in Iniziative. Contrassegna il permalink.