Morti in carcere? Omicidi di Stato!

La rivolta avvenuta nel carcere di Trieste l’11 luglio ha riportato – drammaticamente – l’attenzione sulla situazione delle persone recluse e sulle loro condizioni di vita.

La vergognosa situazione del Coroneo è nota da tempo ed è simile a quella di tante altre prigioni nel belpaese: sovraffollamento, angherie, sopraffazioni, vicoli ciechi burocratici, condizioni di vita indecenti…

Non staremo a ripetere ciò che in tanti e tante hanno denunciato in questi giorni. Ma ci preme ribadire con forza che ogni morto in carcere -sia esso per suicidio, violenze, overdose o “malore attivo”-  è un omicidio di Stato. Chi è recluso in un’ istituzione totale non può disporre della propria vita; pertanto la sua incolumità dipende sempre da chi gestisce le prigioni.

Il nostro pensiero va perciò al detenuto morto, Zdenko Ferjancic, alle persone ferite e a tutte quelle recluse.

Alla loro lotta per una vita dignitosa -per quanto possa esserlo quella dietro le sbarre- va la nostra piena solidarietà.

Per una società senza galere.

Gruppo Anarchico Germinal

15 luglio 2024

germinalts.noblogs.org

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