MERCOLEDÌ 29/11 h19:30 @ Germinal (via del bosco, 52/A)!
Continuiamo con le assemblee per la costruzione di un primo dicembre sierocoinvolto! Verso una giornata di lotta all’HIV e AIDS che possa essere un’occasione di controinformazione, critica e mobilitazione per una sanità più accessibile, consapevole, che metta al centro le soggettività al margine!
Smarza Pride
La chiamata per il presidio in piazza Unità del 1 dicembre:
CURA E SALUTE: QUESTIONE DI TUTT3
Il 1° dicembre, giornata internazionale di lotta all’aids e all’hiv, torniamo in piazza per denunciare lo stigma, l’oscurantismo e la malainformazione che ne accompagnano la narrazione dominante, per pretendere cure gratuite e universali, a partire dalle nostre soggettività, dai nostri corpi, bisogni, desideri.
Torniamo in piazza per ricordare che il virus dell’hiv continua a diffondersi, provocando la medicalizzazione cronica di intere fette della popolazione, e che l’aids è causa di morte – ogni anno – per centinaia di migliaia di persone nel mondo, per le quali le terapie restano ancora oggi inaccessibili.
Torniamo in piazza per ribadire che siamo tuttə sierocoinvoltə e che non rilevabile significa non trasmissibile, contrapponendo al silenzio e all’ignoranza, la necessità di fare controinformazione sullo stato attuale della pandemia e sui mezzi a nostra disposizione per contrastarla.
Facciamo tutto questo nella consapevolezza che il problema non riguarda soltanto la gestione della pandemia da hiv, ma che essa riflette lo stato disastroso della sanità pubblica nel suo complesso.
Pretendiamo l’accesso alle cure gratuite, con la consapevolezza che le stesse istituzioni che dovrebbero garantirle applicano un modello di salute stigmatizzante, classista ed escludente. Le logiche imprenditoriali delle aziende sanitarie, che nulla hanno appreso dalla pandemia da Covid-19, continuano a smantellare i servizi pubblici nei quali si dovrebbe fare prevenzione ed educazione sessuale, fornendo anche informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili.
A Trieste, infatti, è in programma il dimezzamento dei consultori familiari, servizi territoriali che tra i loro numerosi compiti dovrebbero occuparsi di educazione sessuale. Chiudendo i servizi territoriali nei rioni di San Giacomo e San Giovanni, l’Azienda Sanitaria conferma ancora una volta i propri valori neoliberisti, calpestando i nostri corpi e i nostri bisogni di cura.
Come già era stato tentato con l’ipotesi di dimezzamento dei Centri di Salute Mentale, la riduzione della spesa pubblica colpisce le soggettività marginalizzate da una società che pretende corpi produttivi e normati, scartando, ignorando e colpevolizzando chi non corrisponde al modello dominante.
Il 1° dicembre, dalle ore 18.00, saremo in Piazza Unità, per denunciare questi processi, riprendere parola, prenderci cura collettivamente delle nostre comunità e continuare a lottare per una sanità accessibile a tuttə!