BASTA DIVIETI, LIBERTA’ DI MANIFESTARE
L’ordinanza del prefetto Varde’, che proroga – dopo la fine dello stato di emergenza – l’interdizione alle manifestazioni nel centro città e in altre zone “sensibili”, è la dimostrazione che Trieste è ormai una città blindata. Da mesi, con un’ordinanza senza precedenti e oltremodo restrittiva anche rispetto alle applicazioni in altre città, Trieste è un luogo dove non si può esprimere dissenso, anzi non ci si può proprio esprimere.
Lo spazio pubblico può esistere solo come vetrina dello shopping e della vocazione turistica della città, un salotto buono che esclude qualunque forma di partecipazione, confronto, manifestazione cittadina. In questo, la volontà amministrativa e quella prefettizia finiscono per coincidere: non si può manifestare, non si può esprimere il proprio pensiero, se non fuori dal perimetro del centro città, lontano dai riflettori.
A prescindere dalle idee di ognuno, è una scelta autoritaria e ingiustificata, che mostra il volto più antidemocratico e repressivo del commissario di governo.
Di fronte a questo, perché non passi questa vergognosa decisione come un pericoloso precedente, l’unica opzione è mostrare l’indignazione della città: di ogni triestino e triestina, senza simboli o bandiere, ma con l’unico intento di riprendersi le proprie piazze, blindate dall’autoritarismo burocratico di chi dovrebbe rappresentare la cittadinanza.
Invitiamo tutti e tutte in Piazza Unità il 30 aprile, alle ore 17, perché questa vergognosa limitazione non venga ulteriormente prorogata e per dimostrare che, a prescindere da come e cosa si pensi, esiste uno spazio che non può essere limitato: quello della libertà di espressione e manifestazione.
Comitato cittadino per la libertà di manifestare
Vogliamo mantenere questo appuntamento come una risposta aperta e puntuale all’ordinanza, invitiamo tutti a non portare bandiere o simboli per meglio restare sul tema e permettere a tutti di parteciparvi.