VENERDÌ 1 NOVEMBRE, h15, PIAZZA OBERDAN
Nella giornata internazionale in solidarietà con la resistenza del Rojava, anche a Trieste torniamo in piazza per mostrare il nostro sostegno e la nostra vicinanza al popolo curdo, sotto attacco dell’esercito turco nell’immobilismo della comunità internazionale.
Nella Siria del Nord-Est da anni ha preso forma il più ambizioso progetto che il Medio-Oriente abbia mai visto, una rivoluzione che è stata l’unico argine al dilagare del cosiddetto Califfato, ovvero l’ISIS.
Una rivoluzione al cui centro ci sono le donne, le comuni e l’ambiente.
Una rivoluzione che ha unito curdi, arabi, assiri, turcomanni, yazidi, turchi e poi persone da tutto il mondo. Oggi tali conquiste sono messe a rischio dal dittatore Erdogan e dalle truppe dell’esercito turco, determinate a spazzare via quell’esperienza per sostituirla con le bande jihadiste come già successo ad Afrin pochi mesi fa.
Così, come in tutto il mondo, anche noi vogliamo alzare la voce e invitare tutte e tutti a manifestare il proprio appoggio alla causa del Rojava rivoluzionario, innanzitutto con la nostra presenza nelle strade e nelle piazze della nostra città. Molte altre azioni si possono fare contro questa guerra e chi l’ha voluta e scatenata, azioni di cui parleremo sicuramente anche durante questo corteo.
E’ da smascherare anche il ruolo dello stato italiano che nonostante le dichiarazioni del governo di questi giorni sostiene apertamente la politica militare di Ankara. L’Italia e la Turchia sono entrambe nella NATO, e solo nel 2018 l’Italia ha venduto armi alla Turchia per un valore complessivo di 362,3 milioni di euro. Queste consegne di armi -nonostante i proclami- continueranno. L’Italia mantiene inoltre una missione militare a supporto dell’esercito turco, proprio al confine tra Siria e Turchia con circa 130 soldati e una batteria antimissile.
Ad oggi è importante fare la nostra piccola parte per sostenere compagne e compagni delle SDF, che da giorni valorosamente combattono e tengono a bada il secondo esercito della NATO.
Supportiamoli, manifestiamo il nostro appoggio per loro e lo sdegno e l’odio per il boia Erdogan, boicottiamo l’economia della Turchia e il mercato della guerra, che anche per il nostro paese e per i nostri porti passa, attiviamoci per sostenere chi si trova in Rojava a difendere la rivoluzione contro il clericofascismo turco.
Coordinamento Kurdistan Trieste
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