Incontro sulle lotte in Brasile con un compagno ricercatore di geografia urbana
“Quest’anno sono stato in Brasile per la ricerca del mio dottorato su movimenti urbani di base. Ho soggiornato vari mesi a Rio de Janeiro e ho partecipato a movimenti sociali impressionanti, non solo per la quantità dei manifestanti ma anche la per la loro intensità e radicalità”. A partire da maggio il Brasile è scosso da ampie ed inaspettate manifestazioni popolari. La scintilla che ha dato il via a tutte le mobilitazioni è stato l’aumento del prezzo del biglietto dell’autobus di venti centesimi generalizzato a tutto il paese. Questa protesta si è saldata con diverse problematiche striscianti della società brasiliana: corruzione, sistema politico clientelare, profonde diseguaglianze sociali, più di dieci anni di promesse non mantenute dal governo del Partito dei Lavoratori (prima con il presidente Lula e ora con la presidentessa Dilma). Le mobilitazioni hanno raggiunto proporzioni incredibili, talvolta più grandi delle lotte contro la dittatura militare, con richieste di partecipazione diretta ed orizzontale alla vita sociale e politica del paese, al di fuori delle logiche autoritarie istituzionali. La polizia militare (ebbene sì, la polizia è quella militare, la stessa della dittatura) ha risposto con violenza, dispiegando un impressionante armamentario repressivo: gas lacrimogeni, bombe soniche, cariche, proiettili di plastica e una massa di arresti ingiustificati.
Nonostante un’imponente campagna denigratoria attuata contro il movimento dai media e dalla classe politica, la popolazione ha risposto in maniera solidale, appoggiando e aiutando attivamente. La città di Rio de Janeiro si è svegliata da una sonnolenza che durava anni. I mega eventi che ospiterà nei prossimi anni, (la Coppa del Mondo di calcio il prossimo anno, e le Olimpiadi nel 2016), non saranno facili da organizzare per i vertici istituzionali, come i potenti di turno immaginavano. La rivolta è ormai generalizzata e sembra incontrollabile: tutti i giorni vengono indetti riunioni o cortei molto partecipati, talvolta oceanici. Il movimento va oltre la “classica” manifestazione, organizzandosi sul modello delle assemblee popolari con una progettualità radicalmente nuova. Questa serata informativa presentata da Federico Venturini al Germinal (con proiezione di video ed esposizione di giornali, fotografie e volantini) è organizzata in solidarietà con il movimento di lotta a Rio de Janeiro. Intendiamo rompere quel black-out informativo che in Italia (e nel mondo) è calato riguardo agli attuali eventi brasiliani. Si vuole anche tracciare possibili paralleli con l’opposizione popolare al progetto TAV in Val Susa. Il Brasile mostra le quotidiane possibilità di cambiamento radicale. Anche dalle nostre parti.
Sede del Gruppo Anarchico Germinal, via del Bosco 52/A Venerdì 23 agosto 2013 ore 21 Alcun* compagn* del Germinal