Raccolta osservazioni contro la variante urbanistica n.15. Giù le mani da San Giacomo!

Rilanciamo dalla rete solidale Campo Libero di San Giacomo di cui facciamo parte.

NON È TROPPO TARDI! Puoi ancora farti sentire.
Non vuoi che il Ricreatorio Pitteri e il cortile della scuola Duca D’Aosta vengano sfruttati come parcheggi per il mega impianto che la giunta comunale vuole costruire nella piccola via Frausin?
Non vuoi che vengano abbattuti altri alberi nel rione di San Giacomo ?
Puoi ancora firmare le OSSERVAZIONI contro la folle variante urbanistica n.15
Prossimi banchetti:
LUNEDì 22 dalle 18.00
Maddalena in festa
Villa Sartorio
VENERDÌ 26 dalle 19.30
Lunatico festival
Ex Casa del Popolo Borgo S.Sergio
Via Antonino Di Peco 14
SABATO 27 dalle 10.30 alle 12.30
Campo San Giacomo 9
MARTEDì 30 dalle 18.30
Burjana outdoor
Campo San Giacomo
MERCOLEDÌ 31 dalle 18.30
Benefit per mediterranea saving humans
Pineta di Barcola                                                                                                                          SABATO 3 agosto dalle 10.30 alle 12.30
Campo San Giacomo 9                                                                                                             SABATO 10 agosto dalle 10.30 alle 12.30
Campo San Giacomo 9

e ovviamente nella nostra sede di via del bosco 52 ogni giovedì dalle 18 alle 20 o durante le iniziative.

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Doriano Rota

Il 18 luglio a 69 anni Doriano Rota, compagno di Bergamo, ci ha lasciati.
Quando stavamo allestendo la sede di via del Bosco è venuto a darci una (grossa) mano solidale. Spesso si ritrovava a lavorare con Paola. I caratterini di entrambe erano noti e si poteva assistere a un andirivieni continuo fuori e dentro la sede per prendere fiato. Compariva uno e sconsolato diceva: “Ma è proprio matta”. Tornava dentro e compariva l’altra: “Ma el xe propio matto!” E così via.
Ricordiamo anche la sua passione per la mail art e le tante bellissime e dirompenti mostre a cui aveva partecipato.
Lascia un profondo segno nella nostra attività, nei sogni, nei cuori.

Gruppo Anarchico Germinal

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Morti in carcere? Omicidi di Stato!

La rivolta avvenuta nel carcere di Trieste l’11 luglio ha riportato – drammaticamente – l’attenzione sulla situazione delle persone recluse e sulle loro condizioni di vita.

La vergognosa situazione del Coroneo è nota da tempo ed è simile a quella di tante altre prigioni nel belpaese: sovraffollamento, angherie, sopraffazioni, vicoli ciechi burocratici, condizioni di vita indecenti…

Non staremo a ripetere ciò che in tanti e tante hanno denunciato in questi giorni. Ma ci preme ribadire con forza che ogni morto in carcere -sia esso per suicidio, violenze, overdose o “malore attivo”-  è un omicidio di Stato. Chi è recluso in un’ istituzione totale non può disporre della propria vita; pertanto la sua incolumità dipende sempre da chi gestisce le prigioni.

Il nostro pensiero va perciò al detenuto morto, Zdenko Ferjancic, alle persone ferite e a tutte quelle recluse.

Alla loro lotta per una vita dignitosa -per quanto possa esserlo quella dietro le sbarre- va la nostra piena solidarietà.

Per una società senza galere.

Gruppo Anarchico Germinal

15 luglio 2024

germinalts.noblogs.org

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Autodeterminazione frocia. Oltre la logica dei campi contrapposti.

Pubblichiamo l’articolo scritto da una nostra compagna pubblicato sul n.22 di Umanità Nova.

Le soggettività minoritarie, e tra queste quelle queer, sono sempre state utilizzate nelle politiche statali o religiose nell’ambito della creazione di un nemico. In tempi più recenti stiamo assistendo a un fenomeno diverso. Negli ultimi anni, alcuni governi che pure in passato più o meno lontano hanno perseguito politiche di repressione diretta ed esplicita delle persone queer, sono passati a politiche di assimilazione e sussunzione nel sistema. Il risultato è che alle pratiche omofobe – che nella società non sono affatto diminuite – si affiancano politiche di “tolleranza” con lo scopo di depotenziare le lotte LGBTQIA+ e ricondurle a una dimensione in cui siano utili al mantenimento dello status quo. Programmi di integrazione, il diversity management, gli sponsor aziendali alle manifestazioni per l’orgoglio LGBTQIA+, i patrocini pelosi di istituzioni e autorità, per non parlare della presenza organizzata di associazioni di polizia dentro i cortei sono tutti riassunti nel termine “rainbow washing”.

Sicuramente alcune battaglie per la concessione di diritti soggettivi, benché siano delle battaglie parziali, hanno la potenzialità di migliorare le condizioni materiali di vita di molte persone; tuttavia le concessioni vanno sempre viste come punto di partenza per altre e ulteriori rivendicazioni, e non come “vittorie” da condividere con gratitudine con la politica istituzionale.

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Incontro coi Refusnik israeliani + benefit

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AVVISO ORALE AD UN COMPAGNO. UOMO AVVISATO MEZZO…

La scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un nostro compagno un provvedimento di “avviso orale”.
L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio – propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.
La storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.
Tali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.
Con la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.
L’utilizzo di questo strumento, così evidentemente e largamente discrezionale, è stato incrementato al punto che persino la Corte costituzionale – recependo un pronunciamento della Corte europea dei Diritti dell’Uomo – ha tentato di porvi un freno eccependo diversi profili di incostituzionalità.
In ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.
Fra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.
Inoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.
Per tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.
E poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente – in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.
Sappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.
Anche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.
È ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.
Anche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.
Di fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.
Occorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati.
In questo senso facciamo appello a sostenere la Cassa Antirepressione, realtà trasversale che qui in città dà sostegno concreto per la copertura delle spese legali.
Al nostro compagno e a tutt* coloro che stanno subendo le persecuzioni giudiziarie e poliziesche diamo la nostra piena solidarietà. Non siete sol*, non siamo sol*!
Gruppo Anarchico Germinal
Trieste, 20 giugno 2024
germinalts.noblogs.org
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Allo Smarza Pride

In un panorama LGBTQIA+ sempre più invaso da strumentalizzazioni delle simbologie rainbow per fini capitalisti e omonazionalisti, come soggettività queer e anarchiche sentiamo un forte bisogno di spingere verso altre visioni e concezioni delle nostre esistenze e lotte trans* e frocie. Oggi, molti Pride si vendono a sponsor ed elemosinano patrocini di istituzioni e organizzazioni che spesso e volentieri si trovano dalla parte di chi ci opprime, ci manganella o genera morte in tutto il mondo; noi siamo solidali e partecipiamo a Pride alternative, contro qualsiasi istituzione e ordine imposto. Oggi,società capitaliste e organizzazioni sanguinarie usano il supporto alle identità non-eterocis come prova di una fantomatica superiorità morale al solo fine di ottenere il consenso necessario a perpetrare politiche di sfruttamento e morte. Crediamo che la lotta queer debba passare necessariamente per una critica decoloniale, come liberazione di qualsiasi corpo e soggettività dal dominio esterno; di fronte alle bandiere rainbow issate sopra le macerie e i cadaveri dellx abitanti di Gaza, non possiamo che rimarcare una posizione strettamente antimilitarista, contro qualsiasi guerra e oppressione.

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15-16 giugno: un weekend pieno di appuntamenti

SMARZA PRIDE STA PER VENIRE! Quando? Sabato 15 giugno dalle 17
Dove? Ritrovo in Passeggio Sant’Andrea
Chi? Tutt noi, ovviamente

Inonderemo le piazze e le strade di creature mostre, folletti, fate e queer joy. Le rivendicheremo rendendole uno spazio attraversabile da tutte le soggettività, dove poter essere indecorosə, uno spazio per prendere parola sui nostri corpi non conformi, sulle nostre esistenze e su un sistema repressivo che le vuole schiacciare.
Da un percorso costruito dal basso e basato su orizzontalità e autogestione nasce anche quest’anno SMARZA pride, un corteo antistituzionale in cui riprendersi gli spazi troppo spesso negatici in una città che di accessibili a noi ne ha già ben pochi, per portare una narrazione nostra e non venduta al miglior sponsor, che strumentalizza e capitalizza sulla frocitudine. Un corteo che sia finalmente uno spazio creato da e per noi, in cui essere vistə, in cui festeggiare e stare assieme, e continuare a lottare. SMARZA PRIDE p.s. e come Germinal saremo presenti con un banchetto

Sabato 15 Il coro sociale di trieste compie 10 anni!
Ci vediamo in piazza Libertà dalle 17.30 alle 19.00
per condividere qualche canto, per regalare e ricevere qualche storia in una piazza importante della città.
Con noi ci saranno ugole sparse di vari cori amici:
Hor 29 Novembar (Vienna)
Kombinat (Lubiana)
Coro dei Malfattori (Parma)
Pane e Guerra (Bergamo)
Sans Nom (Nancy)
Skoro (Brescia)
Violenti piovaschi (Carpi)
Z’Borke (Lubiana)
CORO SOCIALE DI TRIESTE

BIOEST 15 E 16 GIUGNO

Saremo presenti con un banchetto la nostra distribuzione di libri, periodici, materiale informativo, prodotti di Urupia e molto altro!!!
Segnaliamo inoltre i seguenti dibattiti:
SABATO:
Ore 11.00 Sala Parrocchiale
Presentazione del libro Storia di Ayçiçegi – Il Girasole del Mar Nero
DOMENICA
Ore 11.30 Sala Rosa
Ovovia: parliamone (Collettivo nessuna ovovia a Trieste, presente anche con banchetto!)
Ore 18.00 Sala Villas
Le Nuove Recinzioni – città, finanza e impoverimento degli abitanti – presentazione libro (Rete ecosocialista FVG /In videoconferenza con gli autori, parteciperà anche Campo Libero)

Per ulteriori info e il programma completo: https://www.bioest.org/

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Passeggiata in difesa degli spazi pubblici a San Giacomo

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Assemblea pubblica di Nonunadimeno

Ci vediamo stasera, alle 19, in via del9 Bosco 52/A, per un’assemblea di Non una di meno:
🏳️‍🌈 in vista della Pride del 15/06
✊in solidarietà con le lavoratrici del nido di Roiano
per programmare l’estate!

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