Ieri mattina nonostante la bora e il freddo che ovviamente non ci hanno permesso di allestire la piazza come avremmo voluto siamo comunque soddisfatti della riuscita del presidio antimilitarista.Presidio antimilitarista del 6 novembre
Ieri mattina nonostante la bora e il freddo che ovviamente non ci hanno permesso di allestire la piazza come avremmo voluto siamo comunque soddisfatti della riuscita del presidio antimilitarista.4 novembre antimilitarista!
Come ogni anno compagne e compagni hanno voluto segnare in senso antimilitarista la nefasta data del 4 novembre, festa delle forze armate.
Sono stati affissi due striscioni, uno in luogo di passaggio (“4 novembre festa degli assassini”), e il secondo (“Le fabbriche di morte vanno riconvertite”) di fronte alla sede di Fincantieri (una delle maggiori aziende produttrici di armi in Italia) in centro città.
In tutto lo stivale in questi giorni sono state organizzate varie iniziative antimilitariste all’interno della campagna nazionale iniziata il 9 ottobre a Milano di cui la prossima tappa sarà il corteo del 20 novembre a Torino.
A Trieste l’appuntamento è per il presidio di sabato 6 dalle 11 in campo San Giacomo.
Campagna antimilitarista e corteo a Torino
rista a livello nazionale che vedrà tra le prime scadenze una serie di iniziative per il 4 novembre (su questo a breve maggiori info) e poi il corteo a Torino di cui sotto trovate l’appello.Mercanti d’armi e missioni militari: colonialismo e buoni affari
Video di “Anarchia contro il virus”
Grande festa per il varo della serranda!
Appuntamenti di Nonunadimeno Trieste
Sui fatti di oggi a Trieste
Qualsiasi opinione si possa avere (anche ipercritica) sulle mobilitazioni nogreenpass fuori e davanti al porto, e anche se in mezzo c’è varia gente con cui non abbiamo nulla con cui spartire, in ogni caso l’intervento delle forze del disordine statale è come sempre vergognoso e da respingere. Un attacco pretestuoso (vi era infatti un blocco solo parziale del porto) che serve unicamente al ministero dell’interno per far credere di saper gestire le piazze dopo la figuraccia rimediata a Roma con l’attacco indisturbato alla sede della Cgil.
Un ultimo appunto su alcuni dei vergognosi commenti classisti che in questi giorni abbiamo letto sui media da parte di vari intellettuali e commentatori vari:
se vi sono critiche da fare a questo movimento – e noi ne abbiamo, in alcuni casi anche gravi e fondamentali – queste devono sempre partire da una lettura reale della composizione sociale, da un internità ai movimenti di lotta e non da un altezzoso moralismo, questo sì radical-chic. Parlare di masse ignoranti manovrate dall’esterno è solo la versione “di sinistra” delle teorie complottiste che devono vedere in qualsiasi movimento sociale una qualche mano misteriosa che muove le pedine. Le persone (in questo caso quelle che erano fuori dal porto) sanno pensare e nel caso sbagliare con la propria testa.
Gruppo Anarchico Germinal
18 ottobre 2021
Nessuno spazio alla violenza squadrista. Autorganizziamo le lotte!
La Federazione Anarchica Italiana condanna senza riserve le violenze fasciste degli ultimi giorni. Il più eclatante degli attacchi squadristi è stato portato contro la sede della CGIL, da essi erroneamente identificata come simbolo del movimento dei lavoratori. Anche le violenze contro il personale del Policlinico Universitario di Roma e contro il presidio dei lavoratori alla Dreamland di Prato non sono che manifestazioni visibili di un fascismo che ormai è uscito allo scoperto, riprendendo in pieno la sua natura di strumento diretto contro i lavoratori e le lavoratrici.
Al di là degli arresti e delle proposte di scioglimento delle loro organizzazioni, resta il fatto che a questi personaggi è stato permesso di agire anche dopo che avevano chiaramente annunciato le loro intenzioni. Come cent’anni fa e come negli anni sessanta e settanta, stato e padroni utilizzano i fascisti per i loro fini, attaccando direttamente il movimento dei lavoratori e utilizzando ogni pretesto per aumentare la stretta repressiva assimilando la violenza squadrista alla protesta sociale.
La risposta a tutto questo non può certo essere la difesa della Costituzione e delle “libertà democratiche” o il sostegno alle politiche collaborative proprie dei sindacati di stato.
Nuovo appuntamento con il Non mercatino del Gas Pacha
quelli che ci servono o che vorremmo?
Partecipate, portando quello che avete dimenticato negli armadi di casa, oggetti, libri, vestiti e quant’altro: se per voi sono cose inutili, potrebbero invece fare la differenza nella vita di qualcun altro!
Ognuno si organizzerà autonomamente il suo “spazio espositivo” e alla fine della serata si riporterà a casa quello che gli
è rimasto di non scambiato o donato.



