Presentazione della Balkan Anarchist Bookfair
Primo maggio in piazza per la libertà di manifestare: i nostri appuntamenti
Anche quest’anno saremo in corteo il primo maggio con un nostro spezzone.
Visti i gravi fatti del 25 aprile e in generale il clima di crescente repressione e ostacoli alla libertà di manifestare sfileremo con lo striscione “BASTA DIVIETI! LIBERTA’ DI MANIFESTARE” perché, come abbiamo scritto nel nostro volantone diffuso il 25 aprile, crediamo che questa sia una questione cruciale.
Inoltre, in solidarietà al collettivo Burjana, oggetto in questi mesi di una campagna di criminalizzazione e isolamento da parte della questura, anche noi concluderemo il corteo con loro in piazza Libertà dove ci sarà una festa. Contemporaneamente alcun* compagn* saranno anche in piazza Unità alla fine del corteo ufficiale a diffondere il nuovo numero di Germinal.
Nel pomeriggio invece andremo a Monfalcone, dove dalle 14 in piazzetta Esposti Amianto a Panzano ci sarà la festa del primo maggio organizzata dal Caffè Esperanto e dall’Associazione Esposti Amianto. Qui trovate tutte le info.
Ci vediamo alle h.9 in campo san giacomo per il corteo
Gruppo Anarchico Germinal
Alpino molesto se mi tocchi ti calpesto
Anche quest’anno ci sarà l’adunata degli Alpini, che si terrà a Udine dall’11 al 14 maggio. Dopo l’ennesima esperienza violenta, lo scorso anno a Rimini – grazie anche al nodo locale di Non una di meno – sono state raccolte centinaia di testimonianze di molestie, l’Associazione Nazionale Alpini pensa di potersi ripulire l’immagine pubblicando un manifesto ed un manuale di consapevolezza contro le molestie, scritto da due donne. Ancora una volta alle donne spetta il compito di dover educare gli uomini indorando la pillola. Come Non una di meno Trieste vogliamo riscrivere questo manuale con le nostre parole, parole di donne che le molestie le vivono tutti i giorni e per tutta la vita, e ribaltare la retorica delle povere donne da proteggere, delle donne che non si toccano neanche con un fiore.
Martedì 2 maggio ci troveremo per scrivere un nostro manifesto contro le molestie da diffondere per urlare tutta la nostra rabbia e determinazione contro le molestie e la violenza maschilista e militarista.
APPUNTAMENTO MARTEDì 2 ALLE 20.00 IN VIA DEL BOSCO 52/a. Porta la tua storia, la tua rabbia, la tua ironia e creatività.
Nonunadimeno-Trieste
IL 25 APRILE, UN CORTEO ANTIFASCISTA E UN PALLONE
Di questi tempi sembrerebbe che nulla possa più stupirci in tema di repressione da parte degli apparati statali, ma quello che è successo la mattina del 25 aprile a Trieste è andato oltre le distopie più fantasiose.
Partiamo dall’inizio: due settimane fa il collettivo Burjana lancia un corteo antifascista che da campo San Giacomo avrebbe dovuto arrivare fin davanti la Risiera di San Sabba, luogo dove da sempre si ritrovano gli antifascisti e le antifasciste di ogni tendenza, anche coloro che – come noi e molt* altr* – disertano la triste e rituale cerimonia istituzionale. Pochi giorni fa la Questura vieta in toto la manifestazione. Il motivo è che il corteo sarebbe arrivato davanti la Risiera e quindi per “salvaguardare” la cerimonia ufficiale andava vietato. Non deviato, spostato o ritardato…vietato in toto, alla faccia della libertà di manifestare. Per paura di chissà cosa – motivi di “safety and security” recitano le carte ufficiali – si decreta che un gruppo di antifascist* non può accedere ad uno dei luoghi simbolo della tragedia nazifascista nel giorno della Liberazione. Avanguardia pura.
Nonostante l’assurdo schieramento delle forze del disordine presenti in campo San Giacomo fin dalla prima mattina, un centinaio di persone decide comunque di partire per raggiungere come previsto la Risiera, camminando sui marciapiedi per non dare il pretesto alla Digos di far partire altre denunce e multe. Qui avviene il primo siparietto surreale: antifascisti e antifasciste che camminano sul marciapiede e polizia e carabinieri che chiudono le strade in assetto antisommossa, causando un bell’ingorgo del traffico. Arrivati nei pressi della Risiera, antifascisti e antifasciste vengono confinat* in una via laterale, con la polizia che non solo chiude tutta via Valmaura, ma blinda l’accesso davanti alla Risiera con le camionette, limitando l’accesso anche alla cerimonia ufficiale e deviando le persone in arrivo sugli accessi sul retro fino a bloccarli del tutto per “raggiunta capienza”. Un intero quartiere paralizzato per impedire che un corteo antifascista manifestasse il 25 aprile. Questa situazione di stallo va avanti per oltre un’ora, con un numero sempre maggiore di solidali che si ferma di fronte ai cordoni della celere: cori, canti, slogan e sfottò per una gestione della piazza sempre più grottesca e ridicola.
Ad un certo punto spunta l’arma segreta dell’antifascismo militante: un pallone giallo!
Inizia così il primo torneo di pallavolo antifascista della nostra città. Ai due lati del cordone poliziesco l’agonismo è al massimo. Alla fine il punteggio è impietoso e decreta la strabordante vittoria dei compagni e delle compagne rispetto alla compagine poliziesca. Questa bruciante sconfitta non viene presa sportivamente da polizia, carabinieri e guardia di finanza, che prima sequestrano il pallone e poi elargiscono un po’ di manganellate a caso. Alla fine la situazione si sblocca e una Digos al limite dell’esaurimento nervoso finalmente fa rimuovere i cordoni e si riesce ad arrivare davanti alla Risiera.
Questa giornata allucinante, che per fortuna ha visto il sangue freddo e l’ironia prevalere sulle provocazioni sbirresche, segna un ulteriore innalzamento delle restrizioni a manifestare nella nostra città. È problema collettivo sempre più urgente, che va affrontato da tutte le componenti di movimento, sia da chi come noi lotta per una trasformazione sociale radicale, sia da chi crede ancora nello stato di diritto e nella democrazia. L’arroganza della Questura nel limitare, se non proibire, con scuse sempre più assurde, la libertà di manifestare a Trieste va denunciata con forza, trovando i modi di affrontarla, ridicolizzarla e respingerla. Quello che è successo oggi non deve più ripetersi.
Sarà un pallone che vi seppellirà!
Gruppo Anarchico Germinal
REPRESSIONE, CARCERE, LIBERTÀ DI MANIFESTARE QUALCHE RIFLESSIONE PER IL DIBATTITO
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento della repressione statale e poliziesca, nel nome di una fantomatica sicurezza pubblica, sempre più improntata individualisticamente all’isolamento sociale. A Trieste, dopo la stagione pandemica, è diventato sempre più difficile manifestare nelle vie centrali; qualsiasi azione collettiva viene respinta dal salotto buono per essere relegata alle strade e piazze lontane dagli occhi dei turisti, ultimi destinatari della città.
Dissenso e voci contrarie vengono sistematicamente criminalizzate attraverso l’uso di misure giudiziarie pesantissime.
Viene applicato sempre più spesso quello che molti studiosi e attivisti definiscono “diritto penale del nemico”: il costituirsi de facto di un corpus giuridico riservato al “nemico interno” – migranti, marginali, oppositori politici – soggetti che, così come il soldato nemico in tempo di guerra, rappresentano l’“Altro radicale”, colui che è irrimediabilmente al di fuori del consesso civile e delle regole democratiche.
Ritornano in auge istituti giuridici mai abbandonati: dal reato di devastazione e saccheggio all’avviso orale, fino ai fogli di via che si affiancano a nuove misure repressive come il Daspo urbano.
Allo stesso modo, gli strumenti del 41bis e dell’ergastolo ostativo, legati nella retorica al periodo emergenziale della lotta alla mafia e delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, sono tutt’ora molto vivi e presenti nel nostro ordinamento e usati sperimentalmente nei confronti di persone che nulla hanno a che fare con la mafia, per ultimo Alfredo Cospito.
Il 41bis è un regime pensato come una misura emergenziale, ed emergenziali sono state le norme con cui hanno cominciato a proibire le manifestazioni nel centro città. Riteniamo che sia essenziale non cadere nel gioco in cui cercano di buttarci, spintə dall’urgenza di fare qualcosa, regalando un pretesto per alzare il livello di repressione: se l’emergenzialismo è il loro modo di agire, noi possiamo porci in un’ottica di solidarietà e collaborazione collettiva, contro chi ci isola e ci reprime.
Gruppo di lettura femmiste a parole
Seconda assemblea in preparazione del Pride
Decostruzioni in corso: Riflessioni sul Piacere
Smarza pride, dopo un percorso interno di confronto e condivisione su tematiche legate all’affettività, alla sessualità e alle relazioni, vi invita al secondo incontro aperto che sarà dedicato al Piacere – come veniamo a conoscenza di questo? Abbiamo bisogno di maggiore educazione al godimento sessuale? Kink, fantasie e perversioni 👄
L’incontro durerà un’ora e mezza e vuole essere un momento di condivisione di esperienze e vissuti personali. Vogliamo garantire uno spazio di confronto sicuro basato sulla fiducia reciproca e sulla riservatezza, senza giudizi e senza consigli.
Ci vediamo al Germinal in via del Bosco 52A alle 19:30, vi chiediamo di arrivare entro le 20 per poter iniziare tuttə assieme.
Nuovo appuntamento contro l’ovovia
Come sempre sosteniamo e diffondiamo le iniziative del movimento contro l’ovovia. Questa volta l’appuntamento è mercoledì in piazza unità.
Assemblea pubblica di Nonunadimeno
Hola! Questo è un invito alla prima assemblea pubblica di primavera di Non una di meno Trieste.
Ci troveremo martedì 18 aprile alle 19:30 a San Giusto (nel caso di maltempo faremo al Germinal, via del Bosco 52/A).
L’obiettivo è parlare di come è andata Lotto e capire che vogliamo fare da qui in avanti. Sicuramente, parleremo del corteo nazionale del 6 maggio per Interruzione Volontaria di Patriarcato_CORTEO NAZIONALE per l’aborto libero, sicuro e gratuito ad Ancona. Le Marche sono regione-laboratorio delle destre dove la scelta di abortire è diventata un percorso a ostacoli, cosa che potrebbe presto essere una realtà in molte altre regioni. Come a Verona, scendiamo in piazza contro il patriarcato conservatore familista e ultracattolico, che incarna la società che stiamo cercando di superare.
Parleremo poi dell’Adunata degli Alpini, che si terrà a Udine tra l’11 e il 14 maggio. L’anno scorso, l’Adunata si tenne a Rimini e Non una di meno Rimini registrò un numero elevato di molestie, facendone un caso nazionale. L’ANA (Associazione Nazionale Alpini) ha preso atto della situazione e ha pubblicato un vademecum antimolestie per i suoi iscritti, ma purtroppo siamo certe che un raduno di migliaia di maschi sbronzi porterà con sé catcalling e violenze verbali, nonostante gli opuscoletti di facciata.
Vorremmo poi organizzare una giornata di discussione e festa in occasione dell’anniversario della 194/78, che cade il 22 maggio. Anche di questo vogliamo discutere collettivamente.
Vi ricordiamo anche che il nostro gruppo di lettura (un po’ appisolato in questi mesi) sta leggendo Ragazze elettriche di Naomi Alderman (nottetempo, 2017).