La scomparsa di Paolo ci ha lasciato sgomenti. Il pensiero è andato subito alla sua ultima visita a Trieste nella nostra sede, pochi mesi fa, per parlare del libro dedicato al suo amico Faber.
Nessuno avrebbe potuto pensare che sarebbe stato un addio e non un arrivederci.
Il rapporto di Paolo con il nostro gruppo è sempre stato molto intenso, spesso diceva che “il Germinal era uno dei pochi che diffonde la rivista (A) dalla sua nascita…e anche lo pagava”.
Non solo è stato ospite a Trieste per tante iniziative nel corso dei decenni ma ci ha dato una mano straordinaria quando, nella seconda metà degli anni duemila, avevamo intrapreso la sfida di comprarci la nostra nuova sede. Grazie a lui “A” mise a nostra disposizione un supplemento che raccontava la storia della sede di via Mazzini 11 allo scopo di raccogliere fondi per la nuova.
Anche coi vecchi compagni del Gruppo il rapporto era stretto: un momento di orgoglio per Paolo fu quando Tommasini gli disse che, per lui, (A) era il miglior giornale del movimento.
È una grave perdita per i compagni e le compagne che lo hanno conosciuto, per tutto il movimento anarchico e in particolare per la “sua” A-rivista per la quale non ha mai risparmiato le proprie energie.
Crediamo che il modo migliore per essergli vicino sia proprio leggerla e diffonderla e, per chi ne ha la possibilità, contribuire a tenerla sempre viva e ricca di contenuti.
A chi resta, il compito di continuare a fare del nostro “peggio”, nella convinzione che non ci sono poteri buoni.
Le compagne e i compagni del Gruppo Anarchico Germinal
Qui il video della sua presentazione in sede del libro su De Andrè