Nella giornata di ieri l’esperienza dello spazio sociale autogestito “Breccia” è stata stroncata dopo pochissime ore da un massiccio intervento di solerti tutori dell’ordine. Non c’è stato nessun margine di trattativa, il messaggio era chiaro: in questa città non vi deve essere nessuno spazio sottratto al degrado e all’abbandono tramite la pratica dell’azione diretta.
La cosa non ci stupisce, da sempre a Trieste – qualsiasi siano state le giunte in carica – tutte le esperienze di occupazione per creare spazi autogestiti sono state colpite in ogni modo.
L’estrema velocità dell’azione poliziesca di ieri ci fa capire ancora di più che nella Trieste turistica, in cui l’unico metro di giudizio del vivere comune è il “decoro”, le uniche attività che possono proliferare sono quelle legate al profitto come catene di alberghi, ristoranti e quant’altro. Una mercificazione sempre più asfissiante degli spazi pubblici che si accompagna ad un controllo sociale sempre più capillare e invasivo che ormai preclude qualsiasi fruizione delle strade e delle piazze che non sia quella dell’aperitivo.
Per questo esperienze come quella di “Breccia” vengono aggredite e chiuse con zelo degno di miglior causa, perché la riappropriazione di luoghi abbandonati per trasformarli in laboratori di aggregazione e socialità non mercificati è una delle possibili risposte alla definitiva trasformazione di Trieste in una città vetrina.
Diamo la nostra piena solidarietà a tutt* i/le denunciat*.
Gruppo Anarchico Germinal