Di seguito l’appello per la manifestazione di sabato 16 dicembre a Gorizia in solidarietà ai rifugiati e contro le politiche razziste delle istituzioni. Ritrovo ore 15 presso il valico di Casa rossa. Ci sarà anche uno spezzone anarchico regionale.
NOI
Non facciamo differenza fra chi lascia il proprio paese per la guerra o per la fame
Non crediamo nei confini, nei muri, nelle barriere fra i popoli
Non accettiamo un modello di sviluppo che crea conflitti e povertà
Non pensiamo che l’accoglienza diffusa sia un’emergenza, ma semplicemente il minimo da fare finché non si cominceranno a risolvere i problemi del mondo
Non lasceremo che altri migranti muoiano e soffrano di stenti
Non permetteremo che la solidarietà si riduca a carità cristiana
Non faremo riaprire nessun altro lager per i migranti
Non condanniamo l’immigrazione irregolare, perché essa è la logica conseguenza di un’Europa che contribuisce a provocare e poi non sa gestire i flussi migratori
Non demonizziamo nessuno, ma accusiamo sindaci, prefetti, ministeri, governo, fascisti vecchi nuovi e i soliti indifferenti di aver reso la situazione dei migranti la vergogna della nostra cosiddetta “civiltà”
Non toglieremo le coperte a nessun migrante (al contrario di quanto vorrebbe qualche infame amministratore), gliele porteremo, saremo al suo fianco, perché è una persona, un fratello e noi
RESTIAMO UMANI,
HUMANITY WELCOME
Gorizia è per sua natura un punto di attraversamento al centro di un territorio comune che è sempre stato ed è oggi più che mai transnazionale, multilinguistico e multiculturale. Non a caso questa città vide unirsi, superando ogni tentativo di divisione, popoli diversi per fermare l’avanzata nazista dopo la caduta del fascismo nel settembre 1943. Ma per queste stesse ragioni Gorizia è anche sotto la costante pressione dei nazionalismi, del razzismo e del fascismo. Nei suoi dintorni si svolsero un secolo fa le più sanguinose battaglie della Prima guerra mondiale, col loro strascico di odi e false divisioni nazionali.
Mai come nelle scorse settimane questo contrasto è stato evidente: la guerra civile delle istituzioni contro i migranti che avevano trovato rifugio nella galleria Bombi – a suo tempo rifugio della popolazione durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale – è il simbolo e la cifra della continuità tra il fascismo storico e quello attuale. Cifra che si può riassumere in una sola parola: DISUMANITÀ.
È DISUMANO:
negare i servizi igienici minimi e persino l’acqua a chi non ha un posto dove andare, costringere centinaia di persone a dormire in ripari di fortuna, impedire in pieno inverno anche l’accesso ai pochi ripari protetti dalla pioggia e dalla neve, trasformare chi viene da altrove in oggetto di campagne politiche miserabili, fomentando xenofobia e intolleranza.
Questa disumanità ha ormai molti volti e troppe responsabilità. Se da un lato è evidente e rivendicata la disumanità di sindaci come quelli di Gorizia e di Pordenone e delle loro giunte – delle quali fanno parte persone che non hanno problemi a condividere pulpiti con chi inneggia apertamente al fascismo – è anche vero che la situazione tragica in cui si trovano le persone migranti in Italia, in Europa e nei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, è il frutto di precise scelte.
È DISUMANO:
esternalizzare il controllo delle migrazioni e dei confini come fa l’Unione Europea, gli accordi del Governo italiano con le milizie mafiose libiche, che normalizzano la schiavitù, la mercificazione dei corpi dei migranti e l’idea che si possa migrare solo a costo della propria libertà e della vita stessa, la criminalizzazione di chi presta soccorso, per mare e per terra, ai migranti, l’accordo di Dublino e i perversi meccanismi burocratici a cui sottopone i richiedenti asilo, la falsa accoglienza ispirata a principi securitari e la delega della loro applicazione a enti privati votati al profitto o al volontariato che da risorsa rischia di trasformarsi in dispositivo di controllo e di ricatto,
l’uso della detenzione amministrativa e dell’incarcerazione per chi è privo di documenti, lo sfruttamento e la negazione di diritti del lavoro migrante come caratteristica delle politiche del lavoro europee, lo sfruttamento economico da parte dei paesi dell’Unione Europea dei territori da cui i migranti provengono, gli interventi militari e la vendita di armi da parte dei paesi dell’Unione Europea, che perpetuano uno stato di guerra permanente nei paesi da cui i migranti sono costretti a fuggire.
Da Gorizia possiamo e vogliamo iniziare a rinnovare l’idea di umanità, ricostruire i concetti di accoglienza, di mutualismo, di reciproco riconoscimento e di uguaglianza universale.
PER NOI È UMANO:
rifiutare e combattere qualsiasi guerra tra poveri e l’idea disumana che a pagare il costo di un sistema di sviluppo folle debba essere il più povero e chi ha meno potere, garantire un’accoglienza degna, ovvero non solo luoghi sicuri e facilmente accessibili ma anche integrati col territorio, che permettano vera conoscenza reciproca e incontro nel riconoscimento dell’autonomia, dell’identità e dell’integrità individuale di tutte e di tutti; opporci all’apertura dei centri di detenzione e lottare per la chiusura di quelli esistenti; svelare che non esiste nessuna “emergenza immigrazione” ma che le migrazioni sono un fenomeno strutturale della storia umana, tanto più esteso in un pianeta ormai irreversibilmente globalizzato, comprendere che tale fenomeno può essere affrontato solo coinvolgendo e includendo i migranti nelle decisioni e nei percorsi che li riguardano, imparare attraverso il reciproco riconoscimento a cambiare, tutte e tutti NOI ESSERI UMANI NATI UGUALI IN UN SOLO E UNICO PIANETA.
Per riaffermare questi principi di umanità universale riprendiamo da Gorizia una lotta comune transnazionale con la mobilitazione comune che partirà dal Valico della Casa Rossa, Sabato 16 dicembre 2017 alle ore 15.
qui in sloveno: https://www.facebook.com/events/169145683681893/permalink/169976376932157/